L’enorme mole di modifiche presentate dai gruppi parlamentari è destinata a ridursi con la tagliola delle inammissibilità e poi con la seconda scrematura dei cosidetti emendamenti “segnalati”. Tra quelli che resteranno Plastic tax, auto aziendali e quota 100
di Marco Mobili e Marco Rogari
Manovra in Senato: il calendario della sessione di Bilancio
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Almeno due argini per contenere la lunga ondata di 4.550 emendamenti alla manovra. Sono quelli che saranno eretti, come tutti gli anni, in commissione Bilancio al Senato per ridurre l’enorme flusso di proposte di modifica alimentato dai gruppi parlamentari. La prima scrematura scatterà per effetto della tagliola delle inammissibilità, con cui saranno eliminati i ritocchi non compatibili con il disegno di legge di Bilancio.
La vera partita su 500-600 correttivi
Toccherà poi agli stessi partiti indicare, come di consueto, i cosiddetti “emendamenti segnalati”, ovvero quelli considerati realmente strategici e irrinunciabili. A quel punto rimarranno sul tavolo della Commissione non più di 500-600 correttivi sui quali si giocherà a Palazzo Madama la vera partita sulla manovra, insieme agli emendamenti che arriveranno da Governo e relatori. Un pacchetto comunque consistente di cui faranno parte tutte le principali richieste di restyling già depositate: dell’alleggerimento della Plastic tax e della stretta sulle auto aziendali, chiesto dal Pd, all’obbligo di pagamento dell’Imu sugli immobili della Chiesa invocato dai Cinque stelle fino allo stop alle microtasse e a Quota 100 su cui punta Italia Viva.
La tabella di marcia
Le prime votazioni in commissione Bilancio sono previste dal 25 novembre. E il 26 dovrebbero arrivare gli emendamenti di Governo e relatori. Secondo l’attuale tabella di marcia, il testo dovrebbe approdare in Aula a Palazzo Madama il 3 dicembre. Ma non sono esclusi ulteriori slittamenti. Anche perché alla Camera il Dl fiscale, che è parte integrante della manovra, ha rallentato la sua corsa. E fino a quando non saranno sciolti definitivamente i nodi del decreto, la discussione sul Ddl di bilancio farà fatica a entrare nel vivo.
Gli emendamenti sul tavolo
Leader nella classifica delle proposte di modifica depositate in commissione Bilancio a Palazzo Madama è Forza Italia con 1.105 ritocchi, seguita dal Pd con 921, Lega con 905, Fratelli d’Italia (523), gruppo Misto (242), Italia Viva (240) e gruppo per le Autonomie (179). Cinque i capitoli più gettonati: Plastic tax e sugar tax; auto aziendali; Flat tax; pensioni; enti locali. Molte richieste di correzione si sono concentrate anche su affitti, famiglia, clima ed emergenza Venezia e ricostruzione nelle aree colpite dagli ultimi eventi sismici.