Tornano al lavoro i 6mila dipendenti Sevel
Oltre 300 mila metri quadrati di superficie sanificati nelle officine, 130 dispenser igienizzanti installati, 15 maxi tabelloni e 25 monitor video, oltre 6000 brochure e 18.000 locandine, una decina di termo camere di controllo della temperatura corporea agli ingressi e oltre 600 punti di dotazione disinfettante per pulire le attrezzature utilizzate durante il turno. Sono i numeri che caratterizzano il ritorno al lavoro dei 6.000 dipendenti della Sevel di Atessa, joint venture di Fca con il Gruppo Psa, che produce veicoli commerciali.
Brembo riparte gradualmente
Anche Brembo riapre gradualmente i suoi stabilimenti a Curno, Mapello e Sellero. Durante il periodo di chiusura, sottolinea una nota, l’azienda si è preparata alla riapertura implementando ulteriori misure di sicurezza. Brembo ha lavorato alla disinfezione e sanificazione di tutti gli ambienti lavorativi e ha intensificato le misure di sicurezza per le proprie persone: l’uso di mascherine di protezione, un ulteriore potenziamento del numero di dispenser di disinfettate per le mani e la predisposizione di aree all’ingresso dei propri siti, dove ai collaboratori verrà misurata la temperatura corporea prima di accedere agli ambienti lavorativi. Infine ha introdotto una serie di modifiche che limitano la compresenza di persone sia nei luoghi di lavoro sia nelle aree comuni.
Riparte anche Whlrlpool a Napoli
In fila verso i tornelli della fabbrica, con i distanziatori a segnare la distanza di sicurezza tra una persona e l’altra. Sono rientrati in fabbrica così gli operai della Whirlpool Napoli, al lavoro da oggi, dopo lo stop delle linee produttive, avvenuto nella seconda metà del marzo scorso. Si lavora indossando i dispositivi di protezione individuale. A metà turno, gli operai toglieranno la prima mascherina, indossandone una nuova. Nelle aree comuni dedicate al ristoro, si entra uno alla volta, come scritto sul cartello all’ingresso e, sia in entrata sia in uscita, è necessario lavarsi le mani con i disinfettanti.
Ducati riprende gradualmente produzione
È una ripresa graduale quella che prende il via per Ducati. In vista di auspicabile ritorno alla normalità, parte il 27 aprile la progressiva ripresa della produzione della casa motociclistica nello stabilimento di Borgo Panigale. Si tratta di una prima fase di rientro, che al momento vede coinvolta solo una parte dei lavoratori destinati alle linee di produzione. Inizieranno prima gli addetti all’officina, poi gli addetti al montaggio motori e, da martedì 28 aprile, anche gli operai per i montaggi delle moto. Per quanto riguarda gli impiegati, l’uso dello smartworking rimarrà obbligatorio e solo chi non sarà in grado di svolgere il suo lavoro da casa avrà la possibilità di accedere allo stabilimento. Saranno quindi al lavoro da remoto tutte le risorse impiegate nell’area commerciale, marketing, IT, gestione personale, finanza, acquisti, logistica. La produzione è stata riorganizzata, passando da un turno di otto ore a due turni di sette ore per permettere di avere all’interno dello stabilimento il minimo numero di persone contemporaneamente e quindi ridurre i possibili contatti. La mensa sarà attiva ma con un posto a sedere ogni quattro sedie. Continueranno a lavorare da remoto tutti i progettisti, i project manager, chi si occupa di calcolo e i designer. Saranno in questo modo garantite le consegne delle moto Ducati e lo sviluppo dei nuovi prodotti.
«Siamo pronti per partire – ha dichiarato Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati – e abbiamo lavorato duramente in queste settimane per ridurre al minimo ogni rischio. Adatteremo ovviamente i protocolli all’evoluzione della situazione sanitaria e alle indicazioni dello Stato e della Regione Emilia-Romagna. Il mercato delle due ruote è fortemente stagionale e già il fermo produttivo di marzo e aprile ha avuto effetti molto negativi sulle vendite. Il mercato Cinese è già in piena ripresa, in Corea e Giappone le vendite vanno bene. In Germania i concessionari sono aperti da una settimana e già abbiamo una forte scarsità di prodotto. Credo davvero che questa ripartenza possa permetterci di ridurre, almeno in parte, l’effetto molto negativo del lockdown che siamo stati obbligati a fare, purtroppo nel momento peggiore».