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Dagli immigrati al reddito di cittadinanza, ecco il restyling dell’assegno per i figli

 

IL SOSTEGNO PER LE FAMIGLIE 

Arrivata in aula alla Camera la prima gamba del Family Act. Nel testo mancano ancora le cifre del sussidio ma la ministra Bonetti assicura: c’è un fondo pronto a partire da gennaio

di Andrea Carli

Family act, cosa cambia: dai congedi all’assegno universale

 

3 luglio 2020


3′ di lettura

Prende forma il restyling dell’assegno unico e universale, prima gamba del Family act che si accinge a ottenere il via libera della Camera in prima lettura. È un sostegno per tutte le famiglie, per i figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni compiuti, maggiorato per disabili e terzo figlio.

Il disegno di legge recante «Deleghe al governo per l’adozione dell’assegno universale e l’introduzione di misure a sostegno della famiglia» è stato approvato l’11 giugno dal Consiglio dei ministri dopo un percorso travagliato e un braccio di ferro tra Italia Viva e Pd. Per velocizzare i tempi dell’esame parlamentare e fare in modo che questo sostegno arrivi quanto prima nelle tasche delle famiglie, la misura è stata inserita in un canale parlamentare già avviato: una proposta di legge , primi firmatari Delrio e Lepri (entrambi del Pd) che giace alla Camera dal giugno del 2018 e che, così emendata, è ora approdata in aula. Dopo la discussione generale, la settimana prossima dovrebbe scattare il semaforo verde della Camera. Si comincerà a votare giovedì 16 luglio.

Il nodo risorse: ammontare dell’assegno ancora da definire

Se nella versione originaria del provvedimento in questi giorni all’esame della Camera l’assegno arrivava a raggiungere i 240 euro a figlio, dopo la modifica del testo e l’inserimento della misura con le caratteristiche licenziate dal Governo l’ammontare del beneficio non è ancora definito. Il Family Act contiene infatti la delega al Governo ad adottare, entro il 30 novembre 2020, un decreto legislativo per l’istituzione dell’assegno e il riordino di tutte le misure di sostegno economico per i figli a carico, una volta individuate le risorse a cui attingere. Occorre attendere quel provvedimento.

Il fondo a cui guarda la ministra Bonetti

«Stiamo facendo i conteggi anche in base alla riforma fiscale – ha spiegato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti -. È un provvedimento che metterà ordine nella jungla delle detrazioni già esistenti. In una prima simulazione si era fatta l’ipotesi di una cifra tra i 200 e i 250 euro, ma bisogna avere la certezza che sia una cifra che non faccia perdere denaro a nessuna famiglia. Sarà facilmente accessibile». Bonetti ha ricordato che nell’ultima legge di Bilancio è stato istituito un fondo assegno universale e servizi alla famiglia che sarà attivo da gennaio.

Determinante il reddito Isee

Per ora si sa che l’assegno sarà in proporzione rispetto al reddito Isee, con un coefficiente crescente in base al numero, aumentato in presenza di figli con disabilità. L’assegno verrà corrisposto a partire dal settimo mese di gravidanza fino al diciottesimo anno di ciascun figlio, tramite una somma di denaro o mediante il riconoscimento di un credito d’imposta da utilizzare in compensazione.

 

 

 

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