Questa villa di ispirazione palladiana che sorge lungo le arcate dell’Acquedotto Traiano è stata protagonista di uno dei principali capitoli della storia del Risorgimento, quello della Repubblica romana. Fino a diventare sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stati e di Governo
di Andrea Carli
Questa villa di ispirazione palladiana che sorge lungo le arcate dell’Acquedotto Traiano è stata protagonista di uno dei principali capitoli della storia del Risorgimento, quello della Repubblica romana. Fino a diventare sede di rappresentanza durante le visite di Capi di Stati e di Governo
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Tirare fuori idee e proposte per rilanciare un’economia travolta dall’emergenza Covid-19, con un’ottica che guarda al presente e al futuro. E farlo in uno scenario che ha un legame strettissimo con il passato. Da sabato 13 giugno, con una sessione inaugurale dedicata al consesso internazionale il Casino del Bel Respiro, edificio seicentesco nel cuore di Villa Pamphili a Roma, ospiterà gli Stati generali dell’economia, concepiti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte come occasione di riflessione tra più interlocutori (politici, rappresentanti delle parti sociali, delle istituzioni Ue ma anche archistar, ambientalisti) in vista della definizione del Recovery Plan italiano.
La sensazione è che in quelle stanze la storia sia di casa. Una convinzione che non nasce solo dall’impatto visivo con il salone centrale circolare, gli stucchi sulla volta delle stanze, i soffitti affrescati, i bassorilievi, le sculture classiche alle pareti, il giardino segreto all’italiana con le siepi che disegnano i simboli araldici dei Pamphili, nobile famiglia romana che con la sua ricchezza ha contribuito al fasto della Roma dei Seicento.
Nel 1849 teatro degli scontri per la difesa della Repubblica Romana
Detta anche dell’Algardi dal nome dell’architetto-scultore bolognese che ha curato la realizzazione (era stato contattato in prima battuta il Borromini, che presentò un disegno considerato troppo difficile da realizzare) , voluta dal Pontefice Innocenzo X (Giovanni Battista Pamphilj) che la fece costruire a partire dal 1644, questa villa di ispirazione palladiana che sorge lungo le arcate dell’Acquedotto Traiano, e che farà da cornice alla kermesse per il rilancio dell’Italia, è stata protagonista di uno dei principali capitoli della storia del Risorgimento. Correva l’anno 1849, quando fu teatro dei cruenti scontri per la difesa della Repubblica Romana. Da una parte le truppe francesi di Luigi Napoleone Bonaparte (futuro Napoleone III); dall’altra quelle garibaldine. Il Casino del Bel Respiro è attualmente in uso alla Presidenza del Consglio dei Ministri , che ne ha fatto sede di rappresentanza in occasione delle visite di Capi di Stati e di Governo.
La visita di George W.Bush e la tenda di Gheddafi
E proprio sotto questa veste, a secoli di distanza nel luglio del 2001 ha fatto da sfondo alla colazione di lavoro offerta dal Cavaliere (governo Berlusconi II) al presidente americano George W. Bush. Nel giugno del 2009 è stata la volta del leader libico Muammar Gheddafi, una visita maturata dopo la firma a Bengasi del Trattato di amicizia e cooperazione tra Italia (Governo Berlusconi IV) e Libia. Durante i tre giorni di permanenza a Roma, il Rais ha chiesto e ottenuto che venisse allestita la sua ormai famosa tenda beduina – dove scortato dalle sue amazzoni riceveva gli ospiti in Libia, e che si portava dietro anche nei suoi viaggi all’estero (due anni prima era stata montata nei giardini dell’Eliseo a Parigi) – a Villa Pamphili, in un tratto di prato proprio nei pressi di quel Casino del Bel Respiro che ospiterà gli Stati generali dell’Economia. In quei giorni il parco romano è stato sottoposto a misure di sicurezza particolarmente stringenti, presidiate tutte le entrate, con non poche proteste da parte degli amanti dello jogging e delle passeggiate all’aria aperta.
Il “Bel respiro” e le parole di Goethe
Del resto quel “bel respiro” del Casino nasce dal fatto che da quelle parti soffia il ponentino romano, un vento leggero che ogni tanto si alza nel pomeriggio e dà un po’ di frescura nelle calde giornate estive romane. «Ce ne andammo poi bel bello, sotto un sole sin troppo caldo, fino a Villa Pamphilj, ricca di magnifici giardini, e vi rimanemmo fino al tramonto – ha scritto Johann W. Goethe nel suo “Viaggio in Italia” -. Un grande prato pianeggiante, cinto da querce sempreverdi e da alti pini a ombrello, era tutto cosparso di pratelline che volgevano i loro capini al sole; da qui ebbero inizio le mie speculazioni botaniche». Era il 1786. A oltre due secoli di distanza, nei prossimi giorni sarà il turno di una nuova speculazione, questa volta sul terreno dell’economia. Alla ricerca di una ricetta per far ripartire un sistema travolto dall’emergenza sanitaria.