Sono ore vissute sull’ottovolante per il Conte due. L’incontro di maggioranza, in particolare, fortemente chiesto da renziani e pentastellati, punta a trovare un punto di incontro sulle misure che andranno a caratterizzare la prossima manovra. Si delineano due assi, alla ricerca di una mediazione: da una parte M5S-Italia Viva; dall’altra quello Conte-Partito democratico. Un braccio di ferro tutto interno al governo a pochi giorni dal voto in Umbria, primo banco di prova della nuova maggioranza giallo rossa
di Andrea Carli
Distanze all’interno della maggioranza sulle misure che entreranno nella legge di Bilancio (nella foto Ansa il premier Giuseppe Conte, a sinistra, e il leader politico M5S Luigi Di Maio)
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Carcere agli evasori e tetto al contante, multe ai negozianti sul Pos e stretta sulle partite Iva: sono alcuni dei nodi sul tavolo del vertice di maggioranza che nelle prossime ore proverà a ridurre le distanze all’interno del Conte due. L’antipasto è stato il faccia faccia tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio che si è svolto nella mattinata di oggi, 21 ottobre, dopo giorni di tensioni e distanze.
Girandola di incontri alla ricerca di un’intesa nella maggioranza
A seguire, nel pomeriggio, incontri bilaterali tra il premier e i capi delegazione dei partiti (M5S, Pd, Iv e LeU), quindi in serata l’atteso vertice di maggioranza sulla manovra – a una settimana dal Consiglio dei ministri che ha approvato con la formula “salvo intese” il ddl di bilancio e il decreto fiscale -, infine il Cdm con all’ordine del giorno il decreto legge con le misure a favore delle quattro Regioni dell’Italia Centrale – Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche – colpite dal sisma nel 2016. Tasselli che si intrecciano in una giornata in cui arriva la notizia di una lettera con la quale la Commissione europea chiederà all’esecutivo M5S-Pd-LeU-Italia Viva informazioni supplementari sulla bozza di legge di Bilancio fatta pervenire nei giorni scorsi a Bruxelles (il Governo risponderà entro mercoledì).
CONSULTA IL DOSSIER – Verso la manovra
Le “squadre”: Conte e Pd da una parte; M5S e Italia Viva dall’altra
Per il Conte due sono dunque ore politicamente impegnative. L’incontro di maggioranza, fortemente chiesto da renziani e pentastellati, punta a trovare un punto di incontro sulle misure che andranno a caratterizzare la prossima manovra. Si delineano due assi, alla ricerca di una mediazione: da una parte M5S-Italia Viva; dall’altra quello Conte-Partito democratico. Un braccio di ferro tutto interno al governo a pochi giorni dal voto in Umbria, primo banco di prova della nuova maggioranza giallo rossa.
I toni accesi del confronto
Una mediazione non facile, considerati i toni non proprio sommessi che hanno contraddistinto le dichiarazioni delle ultime ore: dall’aut aut del presidente del Consiglio a M5S e Italia Viva («chi non fa squadra è fuori dal governo») a Di Maio che ha sottolineato che «senza i 5 Stelle il governo non esiste» (e la manovra non si fa), al segretario del Pd Nicola Zingaretti che ha avvertito che così si rischia una crisi dell’esecutivo, al fuoco amico di Renzi contro le mini tasse previste allo stato attuale dal decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio. Una mediazione che dovrà sciolgliere alcuni nodi più di altri.