avvocatoinprimafila il metodo apf

Dal superticket agli stipendi dei prof: per scuola e sanità servono già 5 miliardi

Le prime sfide del governo

Se si mettono insieme le richieste che per la Sanità prevedono l’abolizione del superticket sulle prestazioni ambulatoriali e un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri con le misure per Scuola (stipendi dei prof, superamento classi pollaio ) e università il conto raggiunge i 5 miliardi.

di Marzio Bartoloni ed Eugenio Bruno

9 settembre 2019


Governo lavora alla manovra fra nodo superticket e Atlantia

2′ di lettura

Difficile fare i conti precisi su quanto vale il programma del Governo giallo-rosso. Su due fronti però – scuola e sanità – qualche numero è già possibile darlo in base a quanto dice appunto il programma e alle parole dei due ministri titolari: Lorenzo Fioramonti (Miur) e Roberto Speranza (Salute) . Se si mettono insieme le richieste che per la Sanità prevedono l’abolizione del superticket sulle prestazioni ambulatoriali e un piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri con le misure per Scuola (stipendi dei prof, superamento classi pollaio ) e università il conto raggiunge i 5 miliardi.

Governo lavora alla manovra fra nodo superticket e Atlantia – GUARDA IL VIDEO

Per quanto riguarda il fronte sanitario il programma di governo cita esplicitamente la necessità di provvedere a un piano straordinario di assunzione di medici e infermieri. Una necessità ribadita anche dal neo ministro della Salute, Roberto Speranza, nelle sue prime dichiarazioni pubbliche. Ora se si vuole mettere mano a un piano serio – secondo le indicazioni delle associazioni che rappresentano medici e infermieri – servono almeno 8mila medici e 36mila infermieri per coprire i buchi attuali. Numeri che fanno lievitare il costo del piano ad almeno 1,5 miliardi di euro. A questa cifra va aggiunto il costo dell’abolizione nelle Regioni del superticket da 10 euro sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale che è una delle misure che sta più a cuore al ministro Speranza. Misura che vale almeno 500-600 milioni.

Ai due miliardi previsti per la Sanità si aggiungono i 3 miliardi che ha chiesto esplicitamente il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti per la Scuola (2 miliardi) e l’Università (1 miliardo): «Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto», ha detto nei giorni scorsi. Nell’agenda del neoministro dovrebbe infatti trovare spazio il tema dell’aumento dello stipendio degli insegnanti. Non fosse altro perché è stato messo nero su bianco nell’accordo siglato a Palazzo Chigi il 24 aprile tra i sindacati della scuola e il premier Giuseppe Conte. Per assicurare agli oltre 800mila prof italiani i 111,50 euro mensili di incremento stipendiale attesi servirebbero 2,2 miliardi e in cassa il Miur, per il rinnovo del Ccnl di lavoro, ha solo 800 milioni. Per cui restano da trovare gli altri 1,4 miliardi. Servono poi, come ha chiesto lo stesso Fioramonti, le risorse per abolire le classi pollaio, senza contare l’eventualità di mettere a concorso altri posti per i docenti. Infine sul fronte Università il neo ministro chiede 1 miliardo in più per atenei e per rilanciare la ricerca da sempre con le risorse contate,

Fonte

Exit mobile version