Con la presentazione da parte dell’esecutivo M5S-Pd della Nota di aggiornamento al Def si è ufficialmente aperta la stagione del bilancio, che si dovrebbe concludere con la conversione del disegno di legge di bilancio entro il 31 dicembre, quando terminerà l’esercizio finanziario
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Dall’avvio del taglio del cuneo fiscale al “Green New Deal italiano” sotto forma di due fondi da 50 miliardi per finanziare investimenti “verdi”, al potenziamento del credito di imposta per la formazione nell’ambito del rinnovo del piano Impresa 4.0: sono queste le principali soluzioni per le aziende che caratterizzeranno la manovra per il triennio 2020-2022, così come delineate nella Nota i aggiornamento al Def approvata dal governo M5S-Pd.
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Con la presentazione da parte dell’esecutivo di questo documento si è ufficialmente aperta la stagione del bilancio, che si dovrebbe concludere con la conversione del disegno di legge di bilancio entro il 31 dicembre, quando terminerà l’esercizio finanziario.
Cuneo fiscale solo da luglio per 2,7 miliardi, 5,4 nel 2021
Prima misura: riduzione della tassazione sul lavoro. Il taglio al cuneo fiscale partirà dal prossimo anno, a luglio. La misura interesserà i lavoratori con reddito annuo fino a 26mila euro. L’impegno aggiuntivo necessario alla riduzione del cuneo fiscale nel 2020, si legge nella Nadef, è valutato in 0,15 punti percentuali di Pil (circa 2,7 miliardi), che saliranno a 0,3 punti (5,4 miliardi) nel 2021.
Come spiega Il Sole 24 Ore del 1 ottobre, la copertura economica sarà assicurata dalla legge di Bilancio, ma il contenuto della misura sarà dettagliato in uno dei 23 disegni di legge collegati alla manovra, richiedendo così un supplemento di istruttoria. Il governo non ha ancora deciso quale meccanismo utilizzare. Due sono le ipotesi al momento sul tavolo. Il credito d’imposta produrrebbe un vantaggio fiscale ai lavoratori concentrato su una mensilità, quella di luglio, quando a regime si stima un beneficio fino a 1.500 euro annui, con un impatto progressivo a seconda delle fasce di reddito coinvolte dall’intervento. Mentre con la detrazione si avrebbe un vantaggio fiscale spalmato ogni mese in busta paga. In aggiunta al taglio del cuneo saranno mantenuti gli 80 euro del bonus Renzi, che riguardano la stessa platea fino a 26mila euro di reddito, con l’eccezione degli incapienti (i tecnici del Mef e del ministero del Lavoro stanno studiando come includerli nell’operazione del taglio delle tasse sul lavoro). Secondo il vice ministro all’Economia Antonio Misiani «il taglio del cuneo fiscale porterà più soldi al lavoratore dipendente. Se lo estendiamo alla platea dell’80 euro – ha sottolineato – questi avranno 500 euro in più all’anno».