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De Lise (commercialisti): governo proroghi credito imposta Mezzogiorno e Zes

Si tratta di agevolazioni che di recente hanno spinto gli imprenditori ad effettuare importanti investimenti per rendere le proprie imprese funzionali

sono assolutamente fondamentali per favorire progetti di investimento da parte delle imprese

02 dicembre 2022 -“Il governo preveda nella legge di Bilancio la proroga delle agevolazioni speciali che termineranno il 31 dicembre 2022. Misure come il credito imposta Mezzogiorno, istituito con la legge di stabilità 2016, per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo); e il credito imposta Zes, istituito nel 2017 in relazione agli investimenti effettuati nelle zone economiche speciali, sono assolutamente fondamentali per favorire progetti di investimento da parte delle imprese”.

Lo afferma Matteo De Lise, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.

“Si tratta di agevolazioni che di recente hanno spinto gli imprenditori ad effettuare importanti investimenti per rendere le proprie imprese funzionali e tecnologicamente avanzate, anche in ottica transizione 4.0. Non meno importanti sono state le opportunità di delocalizzazione negli ultimi anni per le imprese del centro e del nord e di altri paesi esteri che hanno visto nell’agevolazione una possibilità concreta per creare nuovi insediamenti produttivi nelle regioni del sud Italia”, spiega De Lise. “Per questo, anche in virtù della nuova ondata di fondi previsti nel PNRR, auspichiamo una proroga delle agevolazioni”.

Secondo De Lise, il tessuto imprenditoriale italiano si trova oggi ad affrontare “perduranti condizioni economiche complesse. Ben vengano le corpose misure del “pacchetto energia” previste da una manovra che tiene conto della situazione economica, concentrando gran parte delle risorse disponibili per interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione. Ma chiediamo uno sforzo in più”.

 

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