Elevato deficit sia per le imprese sia per le famiglie sia per le amministrazioni pubbliche. Dalla crescita della dotazione digitale non sta corrispondendo alcun significativo impulso sulla produttività
di An.C.
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L’Italia è l’economia europea che più sta accelerando nell’adozione delle nuove tecnologie digitali. Allo stesso tempo, tuttavia, il gap da colmare rispetto agli altri paesi europei è considerevole: se infatti nel complesso i Paesi del Sud Europa sono nettamente in ritardo su questo aspetto, nel confronto europeo ci collochiamo nella zona con più bassa digitalizzazione e minore crescita della produttività. È quanto mette in evidenza il Rapporto del Cer, Centro europa ricerche, dal titolo “Fra vincoli di bilancio e sfida digitale”, presentato oggi al Cnel.
L’indice digitale preso in considerazione dall’Ue
Da alcuni anni, l’Ue pubblica un rapporto con un Indice digitale dell’economia e della società (Desi). È un indicatore di sintesi sul livello di digitalizzazione di ciascun paese europeo. Copre cinque dimensioni: connettività, capitale umano, uso di Internet, integrazione di tecnologie digitali e servizi pubblici digitali. Ogni dimensione è a sua volta misurata da un indice sintetico, che riassume un insieme di indicatori di base su una varietà di aspetti di quella dimensione. La media ponderata dei cinque indici (0,25 per connettività e capitale umano, 0,2 per integrazione di tecnologie digitali, 0,15 per uso di Internet e servizi pubblici digitali) dà una misurazione complessiva del livello di digitalizzazione e del suo andamento nel tempo per tutti i paesi membri dell’Unione europea.
Digitalizzazione: Italia quint’ultima nella classifica europea
Dall’analisi del valore mediano dell’indicatore, calcolato per singolo paese sugli anni 2014-2019, emerge il quadro di insieme dello stato della digitalizzazione in Europa. A cominciare dal primato dei paesi di matrice scandinava, Danimarca e Finlandia, e in generale le economie del Nord, dal momento che nella classifica seguono Olanda, Lussemburgo e Regno Unito. I paesi del Sud, rileva il report del Cer, appaiono in netto ritardo: nell’ultima posizione della graduatoria dell’indicatore mediano del Desi, la Romania con l’Italia al quint’ultimo posto, a segnalare un elevato deficit di digitalizzazione sia per le imprese sia per le famiglie sia per le amministrazioni pubbliche.
Dotazione digitale in aumento senza impulso alla produttività
Gli indicatori europei, conclude il rapporto, confermano come l’Italia abbia accumulato un considerevole ritardo nel passaggio al digitale, che solo recentemente sembra in via di recupero. La questione vera, tuttavia, è che la stima econometrica indica come dalla crescita della dotazione digitale non stia comunque corrispondendo alcun significativo impulso sulla produttività. Ci troveremmo quindi di fronte sia a un problema di dotazione di base, sia a un vero e proprio svantaggio competitivo, determinato dalla presenza di un più debole legame, rispetto ad altre economie, fra innovazione digitale e produttività.