Kaspersky, azienda leader nel settore della sicurezza informatica a livello globale, ha preso parte anche quest’anno al Festival della Diplomazia, manifestazione dedicata alla diplomazia e alle relazioni internazionali, che ogni anno approfondisce i fenomeni geopolitici e le trasformazioni tecnologiche in corso, che quest’anno titolava con l’evocativo “Ready for the unexpected?”. In questo viaggio fra gli scenari cruciali per la scena diplomatica mondiale, Kaspersky è intervenuta raccontando i grandi cambiamenti nel panorama della cybersecurity, ponendo l’accento sulla necessità di collaborazione tra i vari Paesi. Parlando dei grandi cambiamenti a cui assisteremo e che potrebbero portare ad un Pearl Harbour Digital Attack, sono state evidenziate le principali minacce a cui dovremmo prestare maggiore attenzione nel prossimo futuro.
“Sicuramente oggi la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta al complesso ecosistema dei ransomware. Si tratta di attacchi il cui scopo è quello di criptare e bloccare tutti i dati sensibili e importanti presenti all’interno di un dispositivo per poi chiedere un riscatto al fine di poter ripristinare i dati. Gli attacchi ransomware mirati sono spesso rivolti a obiettivi di alto profilo, come aziende, agenzie governative, enti comunali e organizzazioni sanitarie, con l’obiettivo di estorcere loro del denaro. Questo genere di attacchi comporta un’elevata sofisticazione e nel corso degli ultimi anni sono aumentati notevolmente. Tra il 2019 e il 2020, il numero di ransomware mirati rilevati dalle soluzioni di Kaspersky è aumentato del 767% e l’Italia si trova ai primi posti della classifica dei Paesi più interessati da attacchi ransomware generici per mobile” ha dichiarato Maura Frusone, Head of Channel di Kaspersky in occasione del suo intervento al Festival della Diplomazia.
Secondo gli esperti di Kaspersky, oltre alle minacce informatiche si sta evolvendo anche il modus operandi dei cybercriminali. Se fino a qualche anno fa si parlava di gruppi numerosi e ben collegati oggi si parla di piccoli gruppi frammentati che non possiedono competenze specifiche nello sviluppo di tools di attacco, ma che acquistano l’accesso alle aziende da altri gruppi specializzati nella compromissione e nella rivendita per poi sferrare l’attacco criptando ed esfiltrando i dati. “E’ grazie alla Threat Intelligence che siamo in grado di fornire questi insight esclusivi sulle minacce emergenti e sui nuovi gruppi criminali. Comprendere il modo in cui i criminali informatici operano ed evolvono le loro tattiche, tecniche e procedure utilizzate è molto importante per la community di sicurezza informatica, e aiuta anche i difensori aziendali a migliorare il livello di protezione da possibili incidenti,” ha dichiarato Fabio Sammartino Head of Pre-Sales di Kaspersky durante l’intervento dedicato alla Security Intelligence.
In questo scenario la cooperazione internazionale diventa sempre più importante per affrontare i cyberattacchi a livello globale. “Nell’ultimo anno abbiamo assistito ad una accelerazione del processo di digitalizzazione. Questo trend, insieme al rapido aumento delle attività criminali online, ha contribuito a rendere la cybersecurity più importante che mai per garantire la sicurezza e la sostenibilità di internet. Attraverso la sicurezza informatica, infatti, è possibile raggiungere una trasformazione digitale efficace e sostenibile, elementi fondamentali soprattutto in un periodo storico segnato da una pandemia globale. Pertanto, la cooperazione internazionale volta a garantire uno sviluppo stabile e sicuro del cyberspazio è più importante che mai”, ha aggiunto Fabio Sammartino Head of Pre-Sales di Kaspersky.
Fonte Ansa.it