Diventeremo i pizzicaroli d’Europa? Sempre meglio che niente, ma è grave che le nostre imprese più pregiate, come STmicroelectronics, punta di diamante dei microprocessori, finiscano sempre di più sotto controllo straniero
Da Alliance News, Francesco Bonazzi
Il tema dei rapporti Italia-Francia è sempre caldo e lo scontro Roma-Parigi conosce una nuova puntata, dopo quelle su immigrati, Libia e Stx-Saint Nazaire, con gli equilibri in STmicroelectronics.
I senatori dei Cinque stelle hanno presentato ieri un’interrogazione urgente al ministro Giovanni Tria sul destino del gioiello italiano dei microprocessori, quotato a Milano, Parigi e New York (oggi è scambiato a Piazza Affari a EUR12,1 con un un rialzo dello 0,3%).
Nell’atto ispettivo si legge che “il supervisory board è recentemente passato da guida italiana (Tamagnini) a guida francese (Doufurq), mentre al Ceo italiano (Bozotti) è subentrato un Ceo francese (Chery). Una normale alternanza su base triennale la prima, un cambio dopo quasi 30 anni di guida italiana la seconda”.
In tutto ciò “su proposta del Ceo uscente e del nuovo Ceo, e con l’avallo del supervisory board, viene cancellata nel management team la figura del Coo (chief operating officer), disegnata e imposta dai francesi come elemento di bilanciamento da utilizzare durante il periodo di guida italiana”. E secondo i senatori, “per rendere la cosa apparentemente accettabile è stato introdotto un executive team, senza valore legale e senza alcun potere”.
A questo punto, ecco l’affondo grillino: “In una congiuntura che vede la Francia in posizione di guida, l’Italia, inspiegabilmente, rinuncia a un bilanciamento che i francesi hanno sempre voluto e ottenuto durante la guida italiana, analogamente allo scandaloso accordo Fincantieri con la francese Stx, perfezionato nel settembre 2017 dal Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore Gentiloni Silveri con il presidente francese Macron nel vertice di Lione”.
In conclusione, gli interroganti chiedono a Tria “quali siano i motivi per cui l’azionista italiano ha rinunciato a tutelare i propri interessi in un campo altamente strategico e con un’azienda così importante che fattura oltre EUR9 miliardi all’anno e quali siano le ragioni per cui l’Italia ha deciso di perdere il controllo anche in questa azienda”. Sempre a favore della Francia.
I senatori vogliono anche sapere dal ministro del Tesoro se intenda “richiedere l’annullamento dell’executive committee e il ritorno alla nomina di un Coo di comprovata esperienza e conoscenza, capace di coniugare la gestione della società con la salvaguardia e la tutela degli interessi italiani”.
A Milano, negli ultimi 6 mesi, il titolo Stm ha perso il 33% del proprio valore.