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Dl maggio, Confindustria al Governo: indennizzi e non prestiti. No orario ridotto

VERSO LA MAXI MANOVRA

Si cerca l’intesa sulle misure che entreranno nella maxi manovra da 55 miliardi che dovrebbe arrivare fra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima sul tavolo del Consiglio dei ministri. Le imprese chiedono la proroga dello stop fiscale e l’allungamento della restituzione dei prestiti

6 maggio 2020


Gualtieri: varati interventi per 40% Pil, tra i più ampi in Ue

2′ di lettura

Indennizzi, non prestiti. È questo il messaggio lanciato al governo dalle aziende in occasione della videoconferenza con il governo che si è svolta questa mattina. All’incontro hanno partecipato per l’esecutovo il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e i ministri Catalfo e Stefano Patuanelli. In rappresentanza delle aziende, i rappresentanti di Confindustria, Confapi, Confimi, Confprofessioni e Ance. Assente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Si cerca l’intesa sulle misure che entreranno nella maxi manovra da 55 miliardi che dovrebbe arrivare fra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima sul tavolo del Consiglio dei ministri. Confindustria ha messo in evidenza la necessità di puntare sugli indennizzi alle aziende travolte dalla crisi economica scaturita dal lockdown .

Tra le altre richieste avanzate dalle associazioni datoriali, la sospensione dei pagamenti fiscali fino a fine anno e allungamento dei termini previsti per la restituzione dei prestiti garantiti alle imprese, attualmente previsti a sei anni.

No di Confindustria-Ance a taglio orario a pari salari
Confindustria e Ance hanno anche espresso contrarietà sulla proposta di riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per percorsi di formazione, intervento prospettato ieri dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. La responsabile del Lavoro ha spiegato che non ci sarà alcun taglio dell’orario di lavoro e alcun costo a carico delle aziende. Si tratta di una «rimodulazione dell’orario», ha spiegato il ministro, «per mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa, per finalizzarlo in parte a percorsi formativi». È una facoltà, tramite «specifiche intese», quella prevista secondo questa ipotesi, per finanziare la quale sarebbero disponibili oltre 200 milioni in un apposito fondo presso il ministero.

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Stirpe: «Le imprese hanno bisogno di indennizzi, non di prestiti»
Alla videoconferenza ha partecipato la dg di Confindustria, Marcella Panucci. La posizione degli industriali è stata intanto ribadita dal vicepresidente Maurizio Stirpe che manterrà la delicata delega alle relazioni industriali con la prossima presidenza di Carlo Bonomi: «Le imprese hanno bisogno di indennizzi e non di prestiti», ha sottolineato Stirpe in una intervista al Sole24ore ribadendo la linea preannunciata dal presidente designato di via dell’Astronomia. «I soldi a pioggia con una logica assistenziale – ha aggiunto – non funzionano. C’è stata finora una visione di brevissimo periodo. È importante calibrare bene gli interventi». Un tema sul tavolo del confronto è il divieto di licenziare che per gli industriali che «dovrebbe essere allineato alla cassa integrazione»-

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