Nel provvedimento che ha ottenuto il via libera del Consiglio dei ministri con la formula “salvo intese” è spuntato un articolo su «Disposizioni in materia di organizzazione di Gse». Il commissario dura in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2020
di Andrea Carli e Marco Mobili
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Nel testo del Milleproroghe approvato con la formula “salva intese” spunta il commissariamento del Gse, il Gestore dei servizi energetici. Una scelta che il governo fa dopo il braccio di ferro dei mesi scorsi tra il presidente Francesco Vetrò e l’amministratore delegato Roberto Moneta. La “guerra” tra i due è scoppiata dopo il caso della nomina giudicata illegittima della Corte dei conti di alcuni dirigenti messi al vertice della macchina del Gse. La società pubblica gestisce 14 miliardi di energie rinnovabili. L’articolo che prevede il commissariamento è il 44.
Arriva il Commissario
«Entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto – si legge nella versione attuale del provvedimento che, proprio perché licenziato con la versione “salvo intese”, potrebbe registrare modifiche prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale e dell’invio alle Camere per la conversione – , con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è nominato, su proposta del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’economia e delle finanze, un commissario per la società GSE S.p.A., il quale dura in carica fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2020. Il consiglio di amministrazione del GSE – recita ancora il testo – in carica alla data di entrata in vigore della presente disposizione (e quindi dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Milleproroghe, ndr) decade alla data di nomina del Commissario, senza l’applicazione dell’articolo 2383, terzo comma, codice civile».
I poteri del Commissario
Al Commissario, spiega ancora la norma, spettano tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione della società. «Per lo svolgimento della sua attività – si legge ancora nell’articolato – è corrisposto un compenso annuo onnicomprensivo pari a quello previsto per la carica di amministratore delegato della fascia di appartenenza come disciplinato per le società controllate dal Ministero dell’economia e delle finanze ai sensi del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 24 dicembre 2013, n.166».
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