Appuntamento domani con il primo banco di prova per la fattura elettronica. La deadline della liquidazione periodica Iva per i contribuenti mensili è il 16 di ogni mese, ma a febbraio – cadendo di sabato – è slittata a lunedì. Domani è dunque l’ultimo giorno utile per non incorrere in sanzioni e inviare la e-fattura al Sistema di interscambio (Sdi) dell’Agenzia delle Entrate, le cui capacità di gestione dei dati acquisiti tramite le nuove modalità verranno di fatto testate in modo completo (se non vengono inviate attraverso Sistema di interscambio le fatture saranno considerate non emesse).
“Problemi su tutto il territorio”
A fronte delle criticità di carattere tecnico-organizzative segnalate, da più parti è arrivata la richiesta di una moratoria delle sanzioni almeno fino al 16 marzo. “Quello che avevamo previsto si sta verificando – ha ammonito il consigliere nazionale dell’Ordine dei dottori commercialisti con delega alla fiscalità, Gilberto Gelosa – la situazione in questo momento è complicata, ci sono problemi diffusi su tutto il territorio per l’invio delle fatture elettroniche e probabilmente la situazione potrebbe peggiorare perché il flusso aumenterà. Potrebbero esserci dei colli di bottiglia. La moratoria sulle sanzioni è il minimo sindacale”.
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Riguardo alla scadenza di domani, per Gelosa “ci sono ancora problemi di natura informatica dovuti ai disallineamenti tra le piattaforme e lo Sdi e quindi non c’è la certezza dell’invio e della consegna delle ricevute delle fatture elettroniche. In molti casi manca la ricevuta di buon esito degli invii – ha proseguito – il problema è inviare correttamente le liquidazioni Iva e con buona ragione pensiamo sia piuttosto difficile e abbiamo chiesto di non avere sanzioni. La moratoria delle sanzioni richiede un intervento normativo, speriamo lo facciano ex post”.
Cosa prevede il decreto fiscale
Con la moratoria concessa dal decreto fiscale collegato alla Legge di bilancio (DL 119/2018) confluiscono nella scadenza del 18 febbraio le fatture trasmesse al Sdi nel mese di gennaio 2019 e quelle inviate a febbraio prima della liquidazione del 18 febbraio, se riguardano però operazioni riferite a gennaio (le fatture arrivate a febbraio per operazioni corrisposte in quel mese devono confluire nella liquidazione Iva mensile di febbraio, in scadenza il 18 marzo 2019). Il decreto fiscale prevede infatti che per il primo semestre del periodo d’imposta 2019 non siano applicate le sanzioni previste, qualora la e-fattura sia emessa oltre il termine di legge ma comunque nei termini per far concorrere l’imposta alla liquidazione di periodo (mensile o trimestrale).
Le sanzioni sono invece contestabili, seppur ridotte al 20%, quando la fattura, emessa in ritardo, partecipa alla liquidazione periodica del mese o trimestre successivo. Dunque, entro il 16 febbraio (prorogato al 18 che è lunedì) devono essere emesse le fatture relative alle operazioni effettuate nel mese di gennaio per evitare di incorrere in sanzioni. Cosa succede se si paga in ritardo? Nel caso in cui la fattura sia emessa dopo il 18 ma entro il termine della liquidazione successiva (ovvero il 16 marzo) si può beneficiare di una riduzione dell’80 per cento delle sanzioni. Se c’è un tardivo versamento dell’Iva, però, sarà applicata la sanzione piena (pari al 30%).
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