Molti si aspettavano che “Delta” fosse l’ultima “super variante” del Coronavirus, ma giovedì l’Organizzazione mondiale della sanità ha confermato una nuova variante in Sudafrica con molte mutazioni alla proteina spike.
L’OMS ha programmato un incontro speciale venerdì
L’agenzia internazionale per la salute pubblica ha convocato una riunione speciale venerdì per discutere di cosa potrebbe significare la nuova variante che chiama B.1.1.529 per i trattamenti COVID-19 esistenti. Secondo il responsabile tecnico dell’OMS su COVID, la dott.ssa Maria Van Kerkhove:
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“Non sappiamo molto di quest’anno. Quello che sappiamo è che questa variante ha un gran numero di mutazioni. E la preoccupazione è che quando hai così tante mutazioni, può avere un impatto su come si comporta il virus”.
Le vecchie varianti del Coronavirus stanno già devastando l’Europa di nuovo, spingendo gli Stati Uniti ad aggiungere molti paesi dell’UE, tra cui Danimarca e Germania, alla sua lista di “non viaggiare”.
La nuova variante potrebbe essere più contagiosa e resistente
Secondo Tulio de Oliveira (scienziato sudafricano), sono state rilevate oltre 30 mutazioni nella proteina spike. Molti di questi “forse” rendono la nuova variante più contagiosa, mentre molti altri aumentano la sua resistenza contro gli anticorpi, “forse” rendendo i vaccini meno efficaci contro B.1.1.529.
Segnalazioni della stessa variante sono arrivate anche da Hong Kong e dal Botswana. Al momento della valutazione, se l’Organizzazione Mondiale della Sanità vede la nuova variante come quella di interesse o preoccupazione, assegnerà un nome greco a B.1.1.529.
La notizia arriva solo pochi giorni dopo che l’ex commissario della FDA, il dottor Scott Gottlieb, ha dichiarato che gli Stati Uniti erano in ritardo nella somministrazione delle vaccinazioni di richiamo.
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