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Ecco il decreto sul Reddito di cittadinanza e Quota 100

decreto reddito cittadinanza quota 100

Francesco Fotia / AGF 

Giuseppe Conte

Il Reddito di cittadinanza sarà erogato attraverso la Carta Rdc e permetterà di effettuare prelievi entro 100 euro al mese. Beneficiari del reddito che sono gli italiani e gli stranieri residenti in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. 

A chi spetta (e a chi no) il reddito di cittadinanza 

Il provvedimento racchiude i requisiti reddituali e patrimoniali, nonché i ‘paletti’ tra cui quello di non aver acquistato negli ultimi due anni un’auto di cilindrata superiore a 1600 cc e una moto di cilindrata superiore a 250 cc, né essere proprietario di navi e imbarcazioni da diporto.

Scarica qui la bozza del decreto

Non hanno diritto al Reddito i carcerati e le famiglie in cui un componente si è dimesso volontariamente dal lavoro nell’ultimo anno. Restano inoltre identiche anche le norme sul Patto per il Lavoro e l’obbligo di accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue in un anno; è ritenuta congrua un’offerta entro 100 km di distanza dalla residenza nei primi 6 mesi, entro 250 km oltre il sesto mese e ovunque in Italia in caso di rinnovo se non si hanno figli minori o familiari con disabilità. Ai beneficiari del Rdc sono estese le agevolazioni relative alle tariffe elettriche.

Che succede ai furbetti?

Restano le sanzioni per i cosiddetti ‘furbetti’: il decreto introduce infatti decurtazioni di mensilità fino alla reclusione (da 2 a 6 anni) per chi dichiara il falso e consegue il Rdc indebitamente.

Confermati gli incentivi alle imprese che assumono il beneficiario del Rdc e a chi avvia un progetto di autoimprenditorialità.

Quota 100 e le pensioni

Nessun cambiamento è previsto anche per quanto riguarda ‘Quota 100‘ e le altre disposizioni pensionistiche. Per il triennio 2019-2021 si potrà andare in pensione in via sperimentale con un’età di almeno 62 anni e 38 anni di contributi.

La pensione Quota 100 non è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente o autonomo. Chi ha maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2018 potrà andare in pensione dal primo aprile 2019, data spostata al 1 luglio per i dipendenti pubblici.

L’accesso alla pensione anticipata è consentita se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne; chi matura i requisiti dal primo gennaio 2019 potrà andare in pensione dal primo aprile.

Prorogati ‘Opzione donna‘ per le lavoratrici nate entro il 31 dicembre 1960 (31 dicembre 1959 se autonome) e l’Ape sociale. Confermato il ruolo dei fondi di solidarietà bilaterale che possono erogare l’assegno ai lavoratori che raggiungono i requisiti di quota 100, nei successivi tre anni. Infine, è reintrodotto il Cda di Inps e Inail ed e’ autorizzata una spesa di 50 milioni per l’assunzione di personale all’Inps.

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