Possibile il voto di fiducia. Con l’approvazione degli emendamenti il decreto ha cambiato fisionomia e deve essere convertito in legge entro il 29 febbraio
di Marzio Bartoloni
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Il decreto Milleproroghe, trasformato in una sorta di legge di Bilancio bis, arriva nell’aula della Camera. E lo fa dopo che nel testo, approvato dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali, è stata inserita una girandola di emendamenti, per la maggior parte micro-settoriale, ma con alcune importanti novità e conferme di peso. A partire dalla norma che pone le premesse alla revoca della concessione ad Aspi, ultimo nodo di scontro tra Itala viva e il resto della maggioranza dopo quello sulla prescrizione che doveva entrate proprio nel milleproroghe ed è rimasto fuori.
Il milleproroghe su cui il Governo potrebbe porre la questione di fiducia dovrebbe approdare nell’Aula del Senato il prossimo 25 febbraio. Con l’approvazione degli emendamenti il decreto ha cambiato fisionomia e deve essere convertito in legge entro il 29 febbraio
La concessione della autostrade
Il primo passo verso la revoca della concessione ad Aspi è contenuto in effetti nel milleproroghe e la norma (finora) non è cambiata e prevede in sostanza il subentro temporaneo di Anas al posto di Autostrade per l’Italia fino a nuovo bando. L’articolo del milleproroghe (il 35) che gli emendamenti di Italia viva e Forza Italia puntavano ad abrogare stabilisce che «in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l’affidamento a nuovo concessionario, per il tempo strettamente necessario alla sua individuazione, Anas S.p.a., può assumere la gestione delle medesime». La norma inoltre riduce le eventuali penali a carico dello Stato.
Le nuove regole sui monopattini
Oltre a questioni macro, come quella delle autostrade, il milleproroghe interviene anche in questioni micro come l’ingresso ufficiale dei monopattini elettrici nelle nostre strade che vengono equiparate alle biciclette. In particolare quelli con potenza massima di 0,50 Kw e una velocità non superiore a 25 Km/h. In base a questa modifica tutti i monopattini a motore (sia elettrico che termico) con caratteristiche (per potenza e velocità) diverse da quelle stabilite, non potranno circolare né su strada né sulle piste o sui marciapiedi. E non si faranno sconti: chi non rispetterà le nuove regole, infatti, sarà sanzionato con una multa che va da 200 a 800 euro. Secondo una modifica del milleproroghe i monopattini elettrici potranno essere guidati solo dai quattordici anni e solo sulle strade urbane con limite di velocità a 50km/h. I minori di anni 18 dovranno indossare il casco. Con obbligo di giubbotto o bretelle retroriflettenti dopo il tramonto.
Gli aiuti alle aziende in crisi, a partire dall’ex Ilva
Tra le ultime modifiche approvate c’è l’intervento del governo per garantire una serie di interventi di sostegno al reddito per i lavoratori di aziende in crisi. Si tratta, nello specifico, della proroga della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Ilva (per uno stanziamento di 19 milioni per il 2020) e di un intervento per i call center (con una integrazione delle indennità per un massimo di 20 milioni nel 2020). Prevista anche la Cigs per un anno per le imprese che si trovano nelle aree di crisi industriale in Campania e Veneto, e mobilità in deroga per le aree Venezia-Porto Marghera e altre della Campania. Su altre norme importanti c’è stata anche un voto bipartisan. Per esempio tutti i gruppi hanno votato per l’emendamento che riporta in capo alle Regioni l’intero gettito del bollo auto riscosse sul loro territorio: una norma che recepisce un accordo della Conferenza Stato-Regioni. Un’altra novità riguarda il mercato dell’energia elettrica: il mercato tutelato per le imprese terminerà nel 2020, mentre per le microimprese e gli utenti domestici il superamento rimane fissato al gennaio 2022.