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Ecco le 16 priorità di Confindustria

«La politica deve raccogliere la sfida per il nostro futuro, ora subito», con decisioni «che possano incidere a lungo e nel profondo della società». Non essere bloccati dalla «bulimia del consenso immediato». Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia si rivolge alla politica: «Abbiamo bisogno di studiare, progettare, costruire», collaborando insieme. Occorre un piano di medio termine «con cui gestire un aggiustamento dei conti e venire premiati dai mercati, abbasseremo le spread e rilanceremo la crescita».

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Il presidente di Confindustria ha declinato una serie di misure da realizzare:

1) Puntare con decisione alla riduzione del costo del lavoro, focalizzando le risorse sull’occupazione a tempo indeterminato.

2) Varare un piano shock per grandi infrastrutture e piccole opere, con modalità di erogazioni snelle e tempi rapidi.

3) Raddoppiare in tre anni in numero degli Istituto tecnici professionali.

4) Aprire la Pubblica amministrazione, con piano di assunzione straordinario di 10mila giovani qualificati;

5) Tagliare i tempi della giustizia.

6) Adottare regole e procedure chiare, senza mettere in discussione le decisioni già prese.

7) Lavorare con la Cassa depositi e prestiti per consentire alla Pa di pagare i debiti verso le imprese.

8) Avviare una spending review di legislatura con meccanismi premiali per i funzionari che generano efficienza.

9) Ragionare sulla compartecipazione alla spesa delle classi più abbienti, partendo da sanità, università e trasporto pubblico locale.

10) Vanno valorizzati gli asset di cui dispongono regioni ed enti locali.

11) Utilizzare le risorse non spese per la coesione a favore delle imprese del territorio che investono. Rendere strutturale il credito di imposta per gli investimenti al Sud.

12) Eliminazione del dumping contrattuale, con una legge sulla rappresentanza, prevedendo la decontribuzione e detassazione totale dei premi di risultato per le imprese che applicano il contratto nazionale di riferimento.

13) Meccanismi più stringenti di contrasto all’evasione fiscale.

14) Fare dell’autonomia differenziata una leva di competitività ed efficienza.

15) Puntare alla sfida della sostenibilità, investendo sull’economia circolare e sull’efficienza energetica e puntando su una tassazione premiale a sostegno di questi investimenti.

16) Per tutti i punti c’è un denominatore comune: il tempo in cui si realizza ciò che si decide di fare.

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