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Ecco perché la US SEC intende citare in giudizio Coinbase

Poco dopo che Coinbase Global Inc (NASDAQ: COIN) ha espresso l’intenzione di lanciare un nuovo programma che avrebbe consentito agli utenti di dare in prestito criptovalute per guadagnare interessi, la US SEC si è dichiarata pronta a citare in giudizio l’exchange di criptovalute se tale programma verrà implementato, secondo quanto ha rivelato questa mattina Coinbase.

Le azioni della società da 54 miliardi di dollari che ha un rapporto prezzo/utili di 32,22 sono oggi in calo di circa il 3,5%. Il mese scorso, Dolev di Mizuho ha tagliato il suo obiettivo di prezzo su Coinbase.

Il prodotto “Lend” di Coinbase è stato rimandato a ottobre

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Nel suo post sul blog di mercoledì, il chief legal officer di Coinbase, Paul Grewal, ha confermato che la società ha ricevuto un avviso Wells dalla Securities and Exchange Commission. Di conseguenza, il prodotto “Lend”, ha aggiunto, non verrà lanciato almeno fino al prossimo mese.

A livello globale, sono già attivi programmi simili che consentono agli utenti di prestare criptovalute per guadagnare interessi. In alcune nazioni, inclusi gli Stati Uniti, tuttavia, le autorità di regolamentazione non sono favorevoli a tali prodotti a meno che non rispettino le leggi sui titoli esistenti.

All’inizio di quest’anno, a luglio, il New Jersey ha ordinato a BlockFi Inc di interrompere i “conti di interesse” che hanno raccolto $14,7 miliardi dagli investitori.

La preoccupazione principale della SEC per quanto riguarda il prodotto “Lend”

Rispondendo all’avvertimento della SEC, Grewal ha affermato nel suo post sul blog che il regolatore sostiene che il prodotto “Lend” di Coinbase da lanciare implica una sicurezza. La società crypto, tuttavia, non è d’accordo.

“Nonostante Coinbase tenga Lend fuori dal mercato e fornisca informazioni dettagliate, la SEC non spiega comunque perché vedono un problema. Si rifiutano di offrire qualsiasi opinione per iscritto all’industria su cosa dovrebbe essere consentito e perché, e invece si stanno impegnando in tattiche intimidatorie a porte chiuse. Qualunque sia la loro teoria, sembra una presa di posizione insensata rispetto ad altri regolatori”, ha scritto Grewal.

La US SEC deve ancora rilasciare un commento ufficiale a tal proposito.

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