L’ipotesi è sul tavolo del ministro dell’Economia. Serve un passaggio in Consiglio dei ministri. Due i possibili contenitori: il decreto dedicato alle garanzie per la liquidità delle aziende e il provvedimento Aprile
di An.C.
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L’obiettivo in questa fase è recuperare il maggior numero di risorse possibile per coprire la nuova tranche di misure che, prima con un nuovo intervento sulle garanzie pubbliche così da garantire liquidità delle imprese e successivamente con il decreto Aprile, il Governo punta a mettere in campo a sostegno delle famiglie e delle aziende travolte dalla crisi economica scaturita dalla chiusura delle attività per l’emergenza coronavirus.
L’ipotesi di sospendere plastic e sugar tax
E in questo puzzle alquanto complicato, che si sviluppa in parallelo alla trattativa con l’Europa per la definizione d srumenti Ue anti crisi, nulla è escluso. Tra le ipotesi che si fanno in queste ore c’è anche quella di sospendere la sugar e plastic tax. La soluzione è proposta dalla Lega ma una riflessione è aperta anche nella maggioranza: l’avrebbe esaminata il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. In questo modo si garantirebbe una maggiore liquidità alle imprese, in questo momento duramente colpite dalla crisi.
I due possibili canali
La scelta potrebbe essere fatta in tempi strettissimi, inserendo la misura nel decreto legge per assicurare la liquidità delle imprese atteso per venerdì prossimo sul tavolo del Consiglio dei ministri, o se ne potrebbe riparlare con il decreto aprile: una sorta di manovra con nuove misure rilevanti, dopo il Cura Italia, che nei piani dell’Esecutivo dovrebbe prendere forma entro Pasqua. La prima tappa di questa operazione, il capitolo dedicato alla garanzia per la liquidità delle imprese, dovrebbe poter contare su una dota tra i tre e icnque miliardi, per muovere credito fino a 200 miliardi (si veda Il Sole 24 Ore del 2 aprile).
Le tasse al centro del dibattito in occasione della manovra
Insomma, in queste ore il dilemma – o meglio uno dei dilemmi – è: plastic tax sì, plastic tax no. Un dilemma, vale ricordarlo, che aveva tenuto alta la tensione anche all’interno del Governo fino al via libera definitivo alla manovra. In quell’occasione si era trovata una mediazione spostando l’applicazione della tassa (0,45 centesimi al chilogrammo) il più lontano possibile nel tempo, cioè a luglio quando, per ora, dovrebbe scattare. Per ora.
L’emergenza sanitaria portata dal coronavirus non ha fatto sconti a nessuno. Così una delle misure per sostenere le imprese che potrebbero arrivare già nel prossimo decreto, è un colpo di spugna sulla plastic tax; una riflessione, questa, cui sta lavorando il ministero dell’Economia, e che comunque avrebbe bisogno di un passaggio in consiglio dei ministri, vista l’ampiezza dei ministeri coinvolti.