Eni ha chiuso il terzo trimestre dell’anno con una perdita netta di 500 milioni di euro rispetto ai 4,4 miliardi di rosso del secondo trimestre. Nei nove mesi la perdita netta ammonta a 7,84 miliardi. L’utile operativo adjusted è pari nel trimestre a 540 milioni “in significativo miglioramento – sottolinea il gruppo – rispetto alla perdita del secondo trimestre 2020”. Il confronto anno su anno (-75%) rimane penalizzato “dallo scenario ancora recessivo a causa degli effetti della pandemia”. Nei nove mesi l’utile operativo adjusted è pari a 1,41 miliardi (-79 % rispetto al 2019). Al netto dell’effetto scenario di 1,6 miliardi (-5,1 miliardi nei nove mesi) e degli impatti del COVID-19 di 0,3 miliardi (-0,8 miliardi nei nove mesi), “la performance del trimestre è stata positiva per 0,3 miliardi (+0, 5 miliardi nei nove mesi)”, evidenzia il gruppo. Il risultato netto adjusted è infine negativo per 150 milioni nel terzo trimestre e 810 milioni nei nove mesi.
“In un contesto di mercato che rimane molto difficile, – ha commentato l’ad Claudio Descalzi – stiamo contenendo con successo gli impatti negativi di questa crisi e progredendo nella nostra strategia di decarbonizzazione. Nel trimestre, a fronte di un calo di circa il 30% dei prezzi di petrolio e gas, e del 90% dei margini di raffinazione, abbiamo conseguito ottimi risultati superando nettamente le aspettative del mercato. Di fronte a una crisi di dimensioni storiche, – ha aggiunto – Eni ha dato prova di grande resilienza e flessibilità e i risultati conseguiti ci fanno guardare con fiducia alla ripresa della domanda, mentre continuiamo a perseguire il programma di transizione energetica”.
Fonte Ansa.it