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ESCo Unite: Ultima Chiamata, sostenibilità ed efficienza energetica al centro della ripresa economica

Il coronavirus non ha cambiato solo le nostre vite, le nostre priorità, il nostro modo di vedere e vivere la società, ma cambierá anche il modo con cui intraprenderemo la ripresa socio-economica dell’Italia. Dobbiamo assolutamente perseguire un modello di sviluppo economico che guardi all’efficientamento energetico, allo sviluppo di tecnologie verdi e ad un’economia circolare. – con queste parole ESCO Unite vuole porre all’attenzione delle istituzioni un’opportunità per la ripresa economica – Il nostro è un appello all’opinione pubblica, perché solo con una consapevolezza collettiva potremo risollevarci economicamente e, nello stesso tempo, migliorare l’ambiente che ci circonda.

Il completo lockdown a cui siamo stati costretti per l’emergenza coronavirus è ancora nel pieno della sua operatività. La fase due allenterà un po’ le maglie, ma il costo per l’economia italiana è, e sarà altissimo. Per la ripresa economica saranno necessarie manovre straordinarie per riattivare il ciclo economico e produttivo del Paese. Sempre più Capi di Governo e istituzioni internazionali spingono affinché questi interventi pubblici non abbiano solo lo scopo di incentivare la ripresa economica, ma spingano verso una ripresa “verde” dell’economia. Recentemente gli stessi esponenti del governo italiano hanno più volte indicato la strada della ripresa economica attraverso un “green new deal” la via maestra da percorrere. Bene, proprio per contribuire a questo dibattito, ESCo Unite vuole portare all’attenzione del decisore pubblico un aspetto centrale nella ripresa economica in ottica sostenibile dell’Italia: è fondamentale riattivare il circuito economico legato all’efficientamento energetico.

Il comparto legato all’efficienza energetica coinvolge più settori e migliaia di aziende che, negli ultimi 15 anni, sono state uno dei principali motori trainanti dell’economia italiana, poiché hanno permesso la creazione di migliaia di posti di lavoro e investito in sviluppo di tecnologie all’avanguardia nel campo dell’efficienza energetica.

Oggi queste stesse aziende sono pericolosamente a rischio ed hanno più che mai l’esigenza di regole chiare e continuità degli incentivi (certificati bianchi, conto termico, etc.) grazie ai quali hanno potuto realizzare gli stessi interventi di efficienza. Gli incentivi costituiscono la risorsa necessaria e imprescindibile anche al fine di programmare futuri investimenti nel settore del risparmio energetico.

È della massima priorità rilanciare il sistema dell’efficienza energetica e risolvere le migliaia di contenziosi pendenti in giudizio, al fine di evitare il fallimento di migliaia di aziende a rischio e la conseguente perdita del posto di lavoro per migliaia di dipendenti. Dobbiamo assolutamente ricreare occupazione nel campo dell’efficienza energetica, evitare la crisi profonda che minaccia il sistema delle imprese italiane, creare liquidità e risparmiare miliardi di euro di risorse economiche statali attraverso una più puntuale e oculata gestione degli incentivi. È questo l’obiettivo che deve avere il governo italiano oggi, unitamente alle altre azioni volte al rilancio dell’economia nazionale.

Perdere l’occasione di riattivare un circuito virtuoso che negli anni ha fatto fare all’Italia un grande passo in avanti nel campo dell’efficientamento energetico sarebbe un fatto drammaticamente irreversibile in termini di occupazione e sviluppo economico.

ESCo Unite ha presentato il proprio contributo alle istituzioni competenti, attraverso un piano d’intervento protocollato il 14 Aprile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dello sviluppo Economico, il Ministero Economia e Finanza e il Ministero dell’Ambiente. Gli atti depositati garantiscono sia l’attivazione di tutto il comparto dell’efficienza energetica sia la distribuzione della spesa dei fondi statali per gli incentivi in modo puntuale e senza sprechi. Riteniamo fondamentale – conclude il comunicato di ESCo Unite – che venga riattivato il circuito di incentivi legato ai Titoli d’Efficientamento Energetico (TEE): “azioni green” che avevano generato ottimi risultati economici sia diretti sia come volume d’affari generato, ma che da anni sono totalmente bloccati.

Il meccanismo dei certificati bianchi è stato, dalla sua nascita, il principale sistema di incentivazione dell’efficienza energetica sia nel settore residenziale che nel settore industriale ed è stato utilizzato per incentivare importanti interventi di efficienza di cui ha beneficiato tutta la collettività, come ad esempio la grande mobilità ferroviaria, i grandi sistemi di teleriscaldamento, la pubblica illuminazione a led e molti altri interventi che hanno fatto risparmiare miliardi di euro alle casse statali.

In questo momento di crisi profonda, dovuta anche alla situazione contingente del coronavirus, e dopo anni d’incertezze e promesse di risoluzione del problema legato agli incentivi d’efficientamento, ESCo Unite è fortemente convinta che la strada per far ripartire un settore trainante per tutta l’economia italiana in termini di occupazione e risparmio di risorse economiche statali sia quello di una norma che ridefinisca i criteri di accesso agli incentivi, sani e chiuda definitivamente i contenziosi aperti nel passato ma soprattutto individui nell’efficientamento energetico uno dei settori cardine della ripresa economica italiana.

ESCo Unite, associazione che raggruppa società operanti nel settore dell’efficienza energetica, è nata per promuovere sul territorio italiano interventi volti al risparmio energetico, sensibilizzare la popolazione al risparmio di energia fossile mediante l’uso di tecnologie efficienti e “green”, e per fungere da organo di confronto tra aziende, cittadini e istituzioni, al fine di risolvere la crisi che da diversi anni opprime il sistema italiano dell’efficienza energetica.

 

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