Alla riunione hanno partecipato il premier Giusppe Conte, i ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri, Giuseppe Luciano Provenzano, Roberto Speranza, Teresa Bellanova e il sottosegretario Mario Turco. Per ArcelorMittal erano presenti il patron Lakshmi Mittal e il figlio Adyta Mittal.
La notte dell’Ilva, la notte di Taranto
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Nell’vertice di tre ore a Palazzo Chigi tra il governo e i vertici di ArcelorMittal, che ha annunciato il ritiro dall’accordo per l’acciaieria ex Ilva di Taranto, i rappresentanti della multinazionale franco indiana, Lakshmi Mittal e il figlio Aditya, avrebbero confermato al governo – secondo quanto riporta l’agenzia Dire – la volontà di cedere la gestione delle aziende dell’ex gruppo Ilva acquisite nel 2018.
ArcelorMittal non rinuncerà cioè all’atto di citazione per i commissari straordinari dell’Ilva di Taranto, premessa per la recessione del contratto di affitto dell’acciaieria. «Un confronto duro, teso», hanno raccontato fonti consultate dalla Dire. Azienda e governo si sono dati un lasso di tempo per ulteriori valutazioni. Il governo intende in ogni caso proporre una norma – di cui si discute nel consiglio dei ministri in corso- che consenta di “scudare” a titolo generale, e non solo per il caso specifico dell’Ex Ilva, le imprese impegnate in operazioni di bonifica. Ma la norma potrebbe seguire un iter parlamentare e non dovrebbe essere oggetto, invece, di un decreto del consiglio dei ministri.
In ogni caso la questione non sarebbe più tra le priorità di Arcelor Mittal, che oggi a Palazzo Chigi avrebbe messo sul tavolo l’impossibilità di seguire un piano industriale in grado di garantire l’occupazione prevista nel contratto con la gestione commissariale. Di qui il disimpegno, confermato nell’incontro con il governo.
Alla riunione a Palazzo Chigi hanno partecipato il premier Giusppe Conte, i ministri Stefano Patuanelli, Roberto Gualtieri, Giuseppe Luciano Provenzano, Roberto Speranza, Teresa Bellanova e il sottosegretario Mario Turco. Per ArcelorMittal erano presenti, appunto, il patron Lakshmi Mittal e il figlio Adyta Mittal. Alla riunione non ha partecipato l’ad di Arcelor Mittal Italia Lucia Morselli. «Faremo di tutto per fare in modo che da parte della controparte ci sia il rispetto degli impegni» ha detto in mattinata il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
A.Mittal: scudo penale essenziale per operazione
ArcelorMittal nel documento di retrocessione ad Ilva delle aziende e dei 10.777 dipendenti spiega che il recesso del contratto deriva dall’eliminazione della protezione legale. La Protezione legale – si osserva – costituiva «un presupposto essenziale su cui AmInvestCo e le società designate hanno fatto esplicito affidamento e in mancanza del quale non avrebbero neppure accettato di partecipare all’operazione né, tantomeno, di instaurare il rapporto disciplinato dal Contratto».