(ANSA) – ROMA, 18 DIC – Nei primi 9 mesi del 2020 la
produzione metalmeccanica ha perso il 17,9% rispetto a allo
stesso periodo del 2019, nonostante un “parziale recupero” nel
terzo trimestre e Federmeccanica prevede un’ulteriore “brusca
frenata” a fine anno. L’Indagine congiunturale sull’Industria
Metalmeccanica stima nel terzo trimestre una crescita del 36,7%
rispetto al trimestre precedente e un calo annuo del 5,2%. Il
risultato della metalmeccanica nei 9 mesi “è peggiore rispetto
all’intero comparto industriale che ha segnato un -14%”
sottolinea il vice presidente Federmeccanica, Fabio Astori, il
2020 – dice – “lascerà segni e cicatrici profonde”.
Le prospettive sono negative anche per l’occupazione. Il 19%
delle imprese pensa di dover ridurre la forza lavoro nei
prossimi sei mesi, mentre il 44% degli intervistati si dichiara
insoddisfatto del proprio portafoglio ordini e il 27% prevede
cali di produzione.
Nonostante il blocco dei licenziamenti, nei primi nove mesi
dell’anno, nella grande industria metalmeccanica c’è stato un
calo dell’occupazione dipendente dell’1,4% solo per l’effetto
del mancato rinnovo del turnover, e sono state autorizzate ore
di cassa integrazione corrispondenti a 560.975 lavoratori, circa
un terzo della forza lavoro metalmeccanica complessiva. “Cosa
succederà quando l’occupazione non potrà più essere mantenuta
per decreto? Sarà un dato fortemente negativo”, osserva il
direttore del Centro studi di Federmeccanica, Angelo Megaro.
(ANSA).
Fonte Ansa.it