(ANSA) – TRIESTE, 25 FEB – Pesa la pandemia sui conti
Fincantieri, con il bilancio 2020 che chiude con una perdita di
245 milioni di euro (148 nel 2019), al netto di oneri connessi
al COVID-19 (euro 196 milioni) e oneri su contenziosi per
amianto (euro 52 milioni). Ma, sulla scorta dell’ultimo
trimestre dello scorso anno che ha segnato un recupero
produttivo, le previsioni sono di un ritorno all’utile nel 2021.
Il Cda ha approvato il bilancio che parla di carico di lavoro
confermato, di ripresa produttiva con 19 unità consegnate e
ordini acquisiti per 4,5 miliardi per 18 nuove navi.
L’esercizio 2020 risente di una perdita di produzione del 20%
rispetto a quanto programmato ma sono state rispettate le
consegne programmate delle unità cruise, sia pure con lo
slittamento dei programmi produttivi. Soprattutto, non c’è stata
alcuna cancellazione degli ordini. I ricavi si sono attestati a
5,1 miliardi (-11% sul 2019) per effetto di una perdita di 3,2
milioni di ore di produzione. L’Ebitda è a 314 milioni (320 nel
2019) ed Ebitda margin 6,1%, (5,5% nel 2019). Lo scorso anno
sono stati inoltre creati in Italia oltre 500 posti di lavoro
direttamente e 2.500 nell’indotto con l’incremento degli
organici. Sono stati anche effettuati investimenti per 309
milioni e proseguono i lavori di efficientamento operativo nei
cantieri italiani e nei cantieri esteri (Norvegia, Romania e
Stati Uniti). Il carico di lavoro complessivo è di 116 navi, con
consegne fino al 2029, ed euro 35,7 miliardi (6,1 volte i
ricavi), di cui soft backlog per circa euro 7,9 miliardi Si
prevedono nel 2021 ricavi in aumento del 25/30% rispetto a
quelli del 2020, a conferma delle direttrici di crescita
delineate dal Gruppo prima della pandemia, e in conseguente
miglioramento della marginalità che si prevede attestarsi
intorno al 7%, dunque con un ritorno all’utile e, a partire dal
2022, a dividendi. (ANSA).
Fonte Ansa.it