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Fisco, Autonomi e P.Iva: moratorie cartelle inutili, serve condono equitativo

Filograna: “Malsano pensare di incassare da chi sta soffrendo per la crisi"

“Tra una settimana decade il blocco dell’invio delle cartelle esattoriali. Parliamo di circa sessanta milioni di lettere che l’Agenzia dell’Entrate invierà ai contribuenti, dando l’ultimo colpo di grazia a milioni di autonomi e partite iva già messi in ginocchio per la crisi dovuta alla pandemia”. Così in una nota Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva.

“I dati ci dicono che ogni giorno che passa circa 800 partite iva chiudono i battenti. Dall’inizio della pandemia sono circa 380mila i casi di chiusure e fallimenti e il governo ancora tentenna sull’unico provvedimento in grado di salvare il Paese da quella che a settembre si prospetta come una vera e propria tragedia sociale: un condono equitativo in grado di portare soldi freschi nelle tasche dello Stato”, aggiunge.

“L’idea stessa che uno Stato democratico voglia incassare da gente che non poteva pagare già prima del Covid è malsana. Ci sono il 20% di autonomi che vive da due anni una situazione coattamente fallimentare. Quindi un milione di attività ed i loro dipendenti saranno espulsi dal mercato entro giugno 2022. A quel punto avremo perso occupazione e know how e la chiusura di quelle attività trascinerà conseguenze a catena anche sul piano sociale”, sottolinea Filograna.

“Il governo Draghi abbia il coraggio di varare un vero condono equitativo, cioè la congiunzione tra il risanamento del bilancio dello Stato, che conta mille miliardi di crediti non riscuotibili, e un condono tombale equitativo al 30%, che coinvolge i terzi attraverso la cessione del credito inesigibile dello Stato, in cambio di un credito d’imposta tre volte più grande dell’acquisto effettuato”, continua.

“Lo Stato pulirebbe il falso credito in bilancio, cedendolo a terzi in tranche di mille euro, al prezzo di 300 euro. Un titolo di credito compensabile in 10-15 anni con le proprie dichiarazioni dei redditi. Un titolo di credito cedibile mediante girata, anche ad un prezzo superiore a quello pagato. Una specie di cambiale liberamente circolante. Questo metodo farebbe incassare subito circa 300 miliardi di euro, e altri 250 miliardi circa  in 10-15 anni”, conclude il presidente di Autonomi e Partite Iva.

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