«L’evasione fiscale costituisce, nel nostro Paese, una pesantissima zavorra per le possibilità di sviluppo. Le indicazioni fornite dal Direttore di Agenzia delle Entrate Ruffini destano preoccupazione perché evidenziano un sistema fiscale complesso ed inefficace. L’Italia, secondo i dati del report Tax Research LLP, è al primo posto nella classifica dei campioni dell’evasione tra tutti i paesi europei, con un valore assoluto che si attesterebbe tra 124,5 a 132,1 miliardi di euro. Riteniamo che l’evasione si combatta non solo scoraggiando gli evasori, ma anche favorendo la fedeltà fiscale. E’ inoltre necessario che nella scrittura della riforma fiscale il Governo tenga conto di alcuni aspetti fondamentali: progressività dell’imposta; uguaglianza dei contribuenti (non possono esistere regimi forfettari che a parità di reddito evidenziano imposte non paragonabili quantitativamente); un sistema di detrazioni semplificato ma rafforzato a vantaggio di tutti i contribuenti; una seria riforma del sistema della riscossione, la cui debacle è sotto gli occhi di tutti; Una nuova ed efficace politica di lotta all’evasione che parta dall’utilizzo efficace dei dati in possesso della pubblica amministrazione. L’evasione si combatterebbe in maniera più efficace, non solo scoraggiando gli evasori con sanzioni sempre più pesanti e credibili, ma anche incoraggiando i contribuenti onesti attraverso una attenta e lungimirante gestione della “tax morale”, motivando a fare la propria parte per finanziare quei beni pubblici di cui tutti noi godiamo». Lo scrive il presidente di CAF-Cia Agricoltori italiani Alessandro Mastrocinque commentando le dichiarazioni di Ernesto Maria Ruffini, direttore Agenzia delle Entrate.