«Il progetto di riforma fiscale sta prendendo in considerazione la revisione delle imposte sostitutive, che rappresentano il massimo dell’iniquità esprimibile da un sistema fiscale.
È chiaro che la loro introduzione, in passato, rispondeva a specifiche esigenze, così come altrettanto chiaro che non si può pensare di eliminarle tout court con un solo intervento, ma va avviato un percorso che riporti tutto ad una oggettiva equità.
Tutto questo lo si può fare solo attraverso riforma complessiva che, con un arco temporale definito, porti a compimento un nuovo sistema fiscale più equo e sostenibile. Il tempo stringe rispetto agli impegni presi con l’Europa, e la fretta si sa non è mai buona consigliera, soprattutto con una compagine governativa così eterogenea, ma oltre all’importanza che riveste per poter accedere ai fondi europei, l’ormai prossimo intervento del governo in materia di fisco, speriamo rappresenti vero il primo passo verso una vera e strutturale riforma. La riforma fiscale, che ha sempre scatenato polemiche, oggi è centrale, forse più per l’obbligo derivante dagli impegni UE in merito al Pnnr che ad una effettiva, complessiva e armonica volontà politica. Certamente più chiaro è il sentire comune dei contribuenti italiani rispetto alla caratteristica fondamentale che la riforma dovrebbe avere: l’equità. Obiettivo che si può raggiungere solo attraverso un progetto di riforma complessivo, che in un arco temporale definito porti a compimento un nuovo sistema fiscale più giusto e sostenibile». E’ il commento del presidente di CAF Cia Alessandro Mastrocinque.