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Fondendo Imu e Tasi senza tagliare 1,1 miliardi, rischio aumenti per i contribuenti

manovra 2020

Secondo Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Camera e padre del progetto di legge sulla nuova Imu, la fusione Imu-Tasi prevista dalla legge di bilancio per il 2020 potrebbe far aumentare il conto per i contribuenti

di Nicoletta Cottone

31 ottobre 2019


 

La fusione Imu-Tasi prevista dalla legge di bilancio per il 2020 potrebbe far aumentare il conto per i contribuenti. Ne è convinto Alberto Gusmeroli, vicepresidente della commissione Finanze della Camera, deputato leghista e padre del progetto di legge sulla nuova Imu, incardinata in commissione Finanze alla Camera. Il gettito complessivo Imu e Tasi è di circa 19,8 miliardi di euro, di cui 18,7 miliardi derivano dall’Imu e 1,1 miliardi dalla Tasi

Cosa non funziona nelle disposizioni contenute nella legge di bilancio che unifica Imu e Tasi?
«Noi avevamo preparato sostanzialmente l’abolizione della Tasi. Per abolirla bisognava recuperare 1,1 miliardi, che è il gettito della Tasi. Duecentosettanta è lo 0,80 che applicano i circa 500 comuni che hanno deliberato questa addizionale aggiuntiva e gli altri 850 milioni è proprio l’abolizione della Tasi. Avevamo trovato la copertura . Come? Sostanzialmente semplificando: a casa il contribuente che ha un immobile avrebbe ricevuto a casa il bollettino precompilato. Così sarebbe stato più facile che almeno un miliardo dei cinque di evasione rientrasse. Avevano sostanzialmente preparato prima dell’estate la manovra con l’abolizione integrale della Tasi e, tra l’altro, alcune diminuzioni dell’Imu. Quindi, per esempio, i fabbricati sfitti, quelli inagibili. Adesso invece nelle bozze della manovra troviamo che sostanzialmente hanno aumentato il valore dell’Imu, abolendo la Tasi. E questo vuol dire un aumento delle tasse sulla casa»

Parliamo di aliquote: esattamente perché potrebbe aumentare il conto?
«Perché loro, invece di togliere la Tasi e coprire il miliardo e cento, loro vanno ad aumentare l’aliquota proprio per recuperare quel miliardo e cento. Ricordiamoci che già le tasse sulla casa nel 2012 con governo sono schizzate: allora il gettito era 9 miliardi, adesso siamo oltre i 20 miliardi. É un settore in grave difficoltà che va sostenuto, perché è stato anche il settore che più ha contribuito allo sviluppo economico del nostro Paese e quindi noi come Lega vogliamo che le tasse sulla casa scendano e non salgano. E su quello avevamo lavorato, tra l’altro avevamo lavorato bene come commissione e come governo, con il viceministro garavaglia e il sottosegretario Bitonci. Per gli immobili diversi dall’abitazione principale l’aliquota di base è pari allo 0,86 per cento e i comuni, con deliberazione del consiglio comunale, possono aumentarla sino allo 1,06 per cento o diminuirla fino all’azzeramento (0,46 per cento).

Proporrete dei correttivi nel passaggio parlamentare?
«Assolutamente. Proporremo correttivi sia alla Camera nel collegato fiscale, sia al Senato per ciò che riguarda la manovra, con degli emendamenti. E ci auguriamo che possano essere presi in considerazione, perché la casa è un bene che hanno tutti, che dobbiamo preservare e la cui tassazione va diminuita e non aumentata».

 

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