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Fondo perduto, in arrivo i primi pagamenti per 203mila domande. Ecco chi può fare domanda fino al 13 agosto

EMERGENZA COVID-19

È scattata l’erogazione da parte dell’agenzia delle Entrate dei 6 miliardi per le Pmi che hanno presentato le richieste a partire dal 15 giugno

24 giugno 2020


3′ di lettura

Dal 15 giugno sono più di 900mila le domande del contributo a fondo perduto. Gli ordinativi di pagamento relativi alle prime 203mila istanze, inviate il 15 e fino al primo pomeriggio del 16 giugno per un importo complessivo di 730 milioni, sono stati già perfezionati. Le somme vengono accreditate direttamente sui conti correnti di imprese, commercianti e artigiani.

La maggior parte dei contribuenti (oltre 167mila) destinatari hanno un volume di affari inferiore ai 400mila euro. Più di 145mila le istanze presentate dal settore “commercio al dettaglio”, quasi 107mila quelle del comparto “ristorazione”. I lavori di costruzione superano le 88mila istanze, 37mila quelle del “commercio all’ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli”, oltre 5mila quelle delle agenzie di viaggio.

I termini

L’amministrazione finanziaria, con il provvedimento 10 giugno 2020 n. prot. 230439 ha approvato il modello, con specifiche tecniche e istruzioni, per la richiesta del contributo a fondo perduto ex articolo 25 del decreto Rilancio (Dl 34/2020), destinato ai titolari di partita Iva, che esercitano attività d’impresa e di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario, ed è commisurato alla diminuzione di fatturato subita per l’emergenza epidemiologica del Covid-19. La richiesta può essere fatta fino al termine del 13 agosto 2020. Nel caso in cui il richiedente sia un erede che continua l’attività per conto del soggetto deceduto, invece, i canali di invio delle domande saranno attivi dal 25 giugno e resteranno aperti fino al 24 agosto. Il provvedimento delle entrate prevede la possibilità di presentare, in caso di errori, una nuova istanza in sostituzione di quella precedentemente trasmessa. L’ultima istanza trasmessa sostituisce tutte quelle precedentemente inviate per le quali non è stato già eseguito il mandato di pagamento del contributo. È possibile, inoltre, presentare una rinuncia all’istanza precedentemente trasmessa, che potrà essere inviata anche oltre i termini indicati.

La procedura stabilita

Subito dopo la presentazione del modello telematico, il contribuente riceverà una prima ricevuta che ne attesta la presa in carico, ai fini della successiva elaborazione, ovvero lo scarto a seguito dei controlli formali previsti da Entratel. Nei successivi 7 giorni lavorativi dalla data della ricevuta di presa in carico è prevista la ricezione di una seconda ricevuta che attesta l’accoglimento dell’istanza ai fini del pagamento o il relativo scarto. L’Agenzia precisa inoltre che il contributo a fondo perduto è escluso da tassazione – sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap – e non incide sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi, di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del Tuir.

Chi può accedere

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da numerosi soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa o di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario. Il decreto legge 34/2020 stabilisce alcuni specifici requisiti, il primo requisito riguarda il conseguimento, nell’anno 2019, di un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 5 milioni di euro. Il secondo indica che per l’ottenimento del contributo a fondo perduto è inoltre necessario che sia presente almeno uno tra i seguenti obblighi: ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019; inizio dell’attività a partire dal 1° gennaio 2019; domicilio fiscale o sede operativa situati nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi (sisma, alluvione, crollo strutturale), i cui stati di emergenza erano in atto alla data del 31 gennaio 2020 (data della dichiarazione dello stato di emergenza da Coronavirus).

 

 

 

Fonte

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