A ottobre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,2% (ai minimi da 3 anni) su base annua. In lieve aumento il carrello della spesa. Nove città tecnicamente in deflazione
di L.Ca
(ANSA)
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Passo indietro dell’inflazione in territorio negativo. E sostanzialmente stagnante su base annua. Con 9 grandi città del centro-nord, tecnicamente in deflazione. L’Istat rivede al ribasso l’inflazione di ottobre, portandola allo 0,2% dallo 0,3% delle stime preliminari.
Lo rende noto lo stesso Istituto, spiegando che si tratta del livello più basso dal novembre del 2016, quindi da quasi tre anni. Il dato risulta inoltre in “lieve” rallentamento rispetto a settembre (quando era allo 0,3%). Sostanzialmente fermo, a +0,2%, l’indice su anno.
I motivi
La lieve decelerazione dell’inflazione è dovuta principalmente all’ampliamento della flessione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -5,3% a -8%), solo in parte compensato dall’accelerazione dei prezzi dei trasporti (da +0,4% a +1,8%). L’inflazione di fondo – al netto di energetici e alimentari freschi e quella al netto dei soli beni energetici – accelerano entrambe da +0,6% a +0,7 per cento.
Sul fronte congiunturale, invece, la dimunuzione è dovuta essenzialmente al calo, per lo più per fattori stagionali, dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-0,7%) e di quelli ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%), solo in parte bilanciato dall’aumento dei beni energetici, sia nella componente regolamentata (+2,9%) che non (+0,9%). Si accentua la flessione dei prezzi dei beni (da -0,2% a -0,5%), mentre accelerano quelli dei servizi (da +0,9% a +1,1%). L’inflazione acquisita 2019 è +0,6 per cento.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,5% su anno (da +0,4% del mese precedente) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto dello 0,4% (stabili).
Il carrello della spesa e le bollette
A ottobre, i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” – in cui rientrano i beni alimentari, per la cura della casa e della persona – aumentano dello 0,5% su base annua, dallo 0,4% del mese precedente.
Un rincaro superiore al tasso generale (0,2%) ma a confronto con la stima di due settimane fa risulta sensibilmente ridimensionato
(0,8%).
Il rialzo delle bollette di luce e gas, scattato dal 1 ottobre, come deciso dall’Arera, non riscalda l’inflazione. Anzi, per l’Istat la decelerazione dei prezzi «è dovuta principalmente» all’ampliamento della flessione dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da -5,3% a -8,0%), solo in parte compensata dalla dinamica dei servizi relativi ai trasporti (da +0,4% a +1,8%).
Nove città in deflazione
Infine, l’Istat rileva che ad ottobre sono tecnicamente nove le città – tra capoluoghi e grandi comuni – in deflazione, ovvero con
una variazione annua dei prezzi sotto la soglia dello zero. Le flessioni più significative sono quelle registrate per Parma (-0,4%), Ancona (-0,3%) e Aosta (-0,2%); seguono Trento, Ravenna, Perugia, Padova, Cagliari e Bologna (tutte con un tasso a -0,1%). Un elenco dominato,per lo più, dalle città del Centro-Nord.