avvocatoinprimafila il metodo apf

Garanzie 100% alle Pmi, risorse solo per 300-400mila imprese

A conti fatti, con gli 1,7 miliardi stanziati nel decreto liquidità – se anche tutte le risorse si utilizzassero solo per questa categoria di garanzie e non anche per quelle al di sotto del 100% – si potrebbero coprire solo 200mila richieste per prestiti di 25mila euro. Se si considera invece un valore medio dei prestiti stimato in questo momento a 15mila euro, si arriva a circa 340-350mila operazioni. La distanza con la potenziale platea è enorme, anche se i beneficiari delle garanzie al 100% devono attestare di aver subito danni collegati all’emergenza. Le cifre di riferimento sono davvero notevoli: in Italia ci sono circa 4,3 milioni di Pmi. Se poi si calcolano le imprese fino a 499 dipendenti (che ad esempio possono accedere alle garanzie al 90%) siamo a quota 6 milioni e 90mila (elaborazioni InfoCamere su dati registro delle imprese/Inps). Anche il Consiglio dei nazionale dei commercialisti sottolinea il nodo risorse. Sarà determinante ora il nuovo decreto atteso per fine aprile che dovrebbe contenere l’aumento del plafond (il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli ha indicato l’obiettivo di 7 miliardi).

Le informazioni
Tornando al modulo da inviare agli intermediari finanziari, tra le varie voci va specificato che il soggetto beneficiario non è destinatario di provvedimenti giudiziari che applicano le sanzioni della cosiddetta legge 231 e che non è in corso in esclusioni dettate dal codice dei contratti pubblici. Bisogna accettare il diritto del Fondo centrale di rivalersi sul beneficiario nel caso questi non rimborsi il prestito alle banche e specificare la propria classe dimensionale in base ai parametri della raccomandazione della commissione Ue 2003/361. Da dettagliare gli aiuti di Stato di cui si è eventualmente già beneficiato e l’amministrazione che li ha concessi.

Nel modulo vanno riportati i dati relativi ai ricavi dell’ultimo esercizio contabile, come da ultimo bilancio depositato o da ultima dichiarazione fiscale presentata. Per soggetti costituiti dopo il 1° gennaio 2019, invece, per attestare i ricavi basta un’autocertificazione oppure, specifica il modulo, altra documentazione idonea allo scopo. Da compilare anche la voce relativa al codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento e quella in cui si attesta che si sono subiti danni economici legati all’emergenza Covid-19. Non solo: vanno elencate le finalità del prestito.

Come da prassi del Fondo, è prevista poi l’autorizzazione a controlli ed ispezioni presso le proprie sedi che il gestore (gruppo di banche guidato da Mediocredito centrale) dovesse ritenere necessari. Per indebita fruizione si richiamano le sanzioni previste dal Dlgs 123 del 1998: da due a quattro volte l’importo dell’intervento.

PER APPROFONDIRE:
Pmi, ecco il modulo per accedere alle garanzie sui finanziamenti fino a 25mila euro
Sos liquidità- Le richieste dei piccoli imprenditori: non c’è più tempo, le casse sono vuote
Così le nostre Pmi potranno ripartire bene

Fonte

Exit mobile version