Per il commissario Ue all’Economia una stretta intempestiva alle spese, come dimostrato da quanto avvenuto nella precedente crisi finanziaria, potrebbe avere effetti negativi
di Nicola Barone
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Attenzione a riattivare il Patto di stabilità troppo presto: una stretta intempestiva alle spese, come dimostrato da quanto avvenuto nella precedente crisi finanziaria, potrebbe avere effetti negativi. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato dal commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. Ci «sarà una grande discussione l’anno prossimo» sulla riattivazione del Patto e sulla sua revisione, ha detto Gentiloni. Una revisione che consenta di «dare sostegno agli investimenti pubblici» per l’ambiente e il digitale.
Lavorato per eliminare condizionalità
«La decisione politica» sul ricorso al Mes «spetta al governo» italiano che valuterà se «il gioco vale la candela». La Commissione ha lavorato per fare in modo che che i prestiti europei fossero «senza condizionalità» per i Paesi che hanno bisogno di credito a tassi favorevoli. Escludendo la Grecia, l’Italia, ha osservato il commissario nel corso dell’audizione alla commissione per le politiche europee della Camera, «è il Paese che ha il maggiore interesse ad avere prestiti avendo un alto livello del debito e quindi tassi alti».
Se emissione debito comune funziona può riproporsi
L’emissione «di debito comune per problemi comuni» che si sta sperimentando con il Recovery Fund, «se funzionerà, potrebbe riproporsi nei prossimi anni e porre la basi perché la politica economica europea non si fondi solo sulle regole e gli interventi di politica monetaria ma anche su risorse comuni per progetti comuni». Per Gentiloni «abbiamo bisogno di approvare» il piano del Recovery Fund «entro il mese di luglio, prima della pausa estiva».