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Giovani Imprenditori: la burocrazia rischia di strangolare la ripresa

Politica Economica

Il presidente Alessio Rossi: «Il nostro è un Paese che deve dare un colpo di reni, con provvedimenti immediatamente esecutivi»

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Il presidente Alessio Rossi: «Il nostro è un Paese che deve dare un colpo di reni, con provvedimenti immediatamente esecutivi»

9 giugno 2020


2′ di lettura

«Non è più il mercato a selezionare le aziende virtuose, qui purtroppo è la burocrazia che rischia di selezionare le nostre aziende e di strangolare anche quella piccola ripresa che si sta mettendo in campo». È l’allarme lanciato da Alessio Rossi, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, nel corso del convegno online “Ripartire più forti. La nuova sfida delle aziende italiane” organizzato proprio dai Giovani Imprenditori di Confindustria e da Quadrivio. «È tutto tranne che veloce, tranne che semplice», ha aggiunto, sottolineando tuttavia che «la crisi ha evidenziato tutti i nostri limiti ma da qui possiamo e dobbiamo ripartire più forti».

Il ruolo delle banche

Rossi ha anche sottolineato che «in questo momento non possiamo permetterci di metterci gli uni contro gli altri. Le banche in questo momento stanno facendo il loro lavoro, di sabato, di domenica, in smart working. Stanno facendo il loro lavoro e cercando di aiutare le aziende». «Purtroppo – ha aggiunto – le normative sono scritte con i piedi, non per cercare di ripartire ma per bloccare le aziende».

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Per Rossi «il nostro è un Paese che deve dare un colpo di reni, con provvedimenti immediatamente esecutivi. Non facendo più decreti che serve l’interprete per metterli in pratica». Inoltre il presidente dei Giovani di Confindustria rileva che bisogna «rimboccarsi le maniche” e “spingere sulla digitalizzazione trasversale, internazionalizzare le imprese che vivono solo di mercato domestico» anche con interventi da parte del Governo per aiutarne la «patrimonializzazione».

Parlando poi del «prestito a Fca Italy» erogato da Intesa Sanpaolo e garantito da Sace, il presidente dei Giovani imprenditori ha detto che è «in gran parte per sostenere tutta la filiera dell’automotive. Purtroppo un clima anti industriale manda messaggi non corretti».

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