Le tappe del calendario: il governo ha intenzione di presentare al Parlamento una legge delega puntuale. Il debutto a inizio 2021. Gualtieri annuncia un emendamento al Milleproroghe per stanziare fondi aggiuntivi per il personale delle Entrate
di Gianni Trovati
Gualtieri a Telefisco: «Iva e detrazioni nel cantiere della riforma Irpef»
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L’elenco sterminato che le caratterizza rende l’insieme di detrazioni e deduzioni “il candidato naturale” a occupare il centro della scena nella riforma fiscale. E chi sostiene che la rimodulazione dell’Iva possa offrire risorse per tagliare le tasse sul lavoro ha “ragioni solide”. Nel suo intervento all’apertura dell’edizione numero 29 di Telefisco, l’appuntamento annuale del Sole 24 Ore con decine di migliaia di professionisti in 175 sedi per studiare le ricadute pratiche delle novità fiscali, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri traccia quelle che potranno essere le linee guida della riforma annunciata dal governo.
Le tappe del calendario
E conferma, intervistato dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, le tappe di un calendario che incontra la prima scadenza entro aprile, quando il governo ha intenzione di presentare al Parlamento una legge delega puntuale per cominciare subito a lavorare in parallelo ai decreti delegati con l’obiettivo di far debuttare a inizio 2021 almeno qualche capitolo del nuovo Fisco.
Prima verifica fra Conte e maggioranza
Il confronto nella maggioranza deve ancora iniziare, oggi pomeriggio è in programma la prima “verifica” fra il premier Conte e i capi delegazione della maggioranza, e in questo contesto il ministro Gualtieri ovviamente non si sbottona e sottolinea che «ci sono diverse ipotesi in campo», tutte ancora da valutare. È prima di tutto una questione di metodo, perché il titolare dei conti sa bene che anticipare le sue idee prima del confronto ufficiale nella maggioranza rischia di complicare l’avvio di un cammino su cui si gioca buona parte della cosiddetta “fase 2” del governo.
Semplificazione e riduzione del carico fiscale sul lavoro
I principi guida però sono chiari, e sono quelli della semplificazione e della riduzione del carico fiscale sul lavoro, in linea anche con i suggerimenti appena arrivati dal rapporto del Fondo monetario internazionale. In quest’ottica, riordino degli sconti e rimodulazione dell’Iva avrebbero il pregio di garantire entrambi questi obiettivi. E il difetto di dover poggiare su un accordo non facile da trovare fra le diverse anime della maggioranza su un tema così delicato politicamente.
Dati positivi sulle entrate
I conti, giura però Gualtieri, possono aiutare. Perché “abbiamo dati molto positivi sulle entrate”, e il,risultato del voto in Emilia Romagna ha aiutato “a offrire la giusta percezione” sulle ambizioni di durata del governo. Il 2020, conferma Gualtieri, potrebbe registrare un deficit anche inferiore al 2,2% previsto nella Nadef, è lontano dal 2,4% calcolato dal Fondo monetario che per il titolare del Mef non trova riscontro nei dati più recenti sui flussi di entrate e spesa pubblica.
Lotta all’evasione
L’altro pilastro della riforma dovrà essere rappresentato dalla lotta all’evasione. Affidata prima di tutto a un’agenzia delle Entrate oggi in difficoltà per le carenze di organico e la sofferenza del personale. Gualtieri lo sa, e annuncia un emendamento governativo al Milleproroghe per stanziare fondi aggiuntivi da destinare al salario accessorio e alle posizioni organizzative che fanno andare avanti la macchina fiscale nella lunga attesa che ritrovi stabilità l’organigramma dirigenziale.