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I sindacati a Conte: presto un incontro su crisi delle imprese, fisco e pensioni

Cgil, Cisl e Uil

Preoccupazione per i numerosi tavoli di crisi aziendali e settoriali e i segnali di rallentamento dell’economia. «Servono riforme ed aperture di cantieri»

di Nicola Barone

17 febbraio 2020


(Imagoeconomica)

2′ di lettura

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo scrivono al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Nella lettera viene espressa «preoccupazione per i numerosi tavoli di crisi aziendali e settoriali» aperti, che coinvolgono circa 300mila lavoratori, e «per i segnali di rallentamento dell’economia». Sostenendo tra l’altro la necessità di istituire «una cabina di regia tra i vari ministeri». Per questo, chiedono al premier di «fissare in tempi rapidi un incontro» anche per fare il punto su temi come pensioni e fisco.

«Una cabina di regia tra vari ministeri»
La difesa dei livelli occupazionali, il rilancio degli investimenti, nelle infrastrutture sociali e materiali, una n uova politica industriale fondata sulla qualità del lavoro, dei salari, della ricerca e dell’istruzione «richiedono, a nostro parere, una visione di insieme e un reale coordinamento dei soggetti coinvolti a partire dalla costituzione di una cabina di regia tra vari ministeri alle prese con queste problematiche», si legge ancora nella missiva inviata dai vertici delle tre sigle. «Ci muove la volontà di ricercare soluzioni che nel difendere e creare posti di lavoro siano capaci di ricostruire quel clima di fiducia indispensabile per far crescere il nostro Paese, attraverso necessarie riforme ed aperture di cantieri», conclude la lettera.

Landini (Cgil): lotta senza quartiere all’evasione
«Entro aprile sarà definito il Documento di economia e finanza, è chiara per noi la richiesta a Conte che a partire dalle vertenze si avvii una fase di riforma e di cambiamenti veri. Il fisco e la previdenza sono due punti essenziali», sottolinea Landini al termine della riunione unitaria, rimarcando che le risorse possono essere recuperate da «una lotta senza quartiere all’evasione fiscale» e lanciando un messaggio anche «alle imprese, a Confindustria affinché i contratti siano rinnovati. Ci aspettiamo a breve una convocazione» da Palazzo Chigi.

Furlan (Cisl): rischiamo di essere fuori tempo massimo
Furlan sottolinea sia i tanti tavoli di crisi, dall’ex Ilva ad Alitalia e Auchan, «non se ne chiude uno ma in compenso se ne aggiungono sempre altri», sia «la preoccupazione sui dati economici, dal Pil all’industria e all’occupazione. Vogliamo essere ascoltati e definire una cabina di regia chiara», rimarca, con l’obiettivo di «sbloccare i cantieri e gli investimenti. È davvero urgente, rischiamo di essere fuori tempo massimo. Dobbiamo trovare le soluzioni e avere la capacità strategica di guardare al futuro», chiude la leader della Cisl.

Barbagallo (Uil): finora nessuna riposta
«Abbiamo fatto il punto sui tavoli aperti con il governo : finora non è arrivata concretamente alcuna risposta perché aspettano di capire quali risorse mette a disposizione il Mef», dice Barbagallo. Per quanto riguarda le crisi aziendali, «abbiamo inviato questa mattina una lettera al presidente del Consiglio perché vogliamo essere convocati, per capire come risolvere le vertenze ed evitare ulteriori difficoltà occupazionali»

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