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Il bonus cultura per i diciottenni torna in manovra ma dimezzato

 

INCENTIVO IN SCADENZA A FINE ANNO

È l’incentivo al consumo culturale introdotto dalla legge di stabilità per il 2016 durante il governo Renzi. Il governo giallo rosso punta a rinnovarlo, ma la copertura prevista nel Ddl di bilancio che approderà nei prossimi giorni in parlamento passa da 240 a 160 milioni: quindi 80 milioni in meno

di Andrea Carli

24 ottobre 2019


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2′ di lettura

Un bonus cultura per i diciottenni rinnovato, ma di importo più leggero rispetto all’ammontare precedente. L’incentivo è destinato a entrare nel «quadro stabile dell’impianto» della manovra, per dirla con le parole del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Il Ddl di bilancio dovrebbe approdare in parlamento la settimana prossima. Il bonus è in scadenza a fine anno.

Incentivo al consumo culturale a favore dei diciottenni
Il bonus cultura è l’incentivo al consumo culturale introdotto dalla legge di stabilità per il 2016 durante il governo Renzi (allora erano 290 milioni di euro sotto forma di un bonus di 500 euro per ciascuno dei ragazzi che avrebbero compiuto 18 anni nel 2016, quindi i nati nel 1998; compresi i giovani stranieri con un permesso di soggiorno in corso di validità) e partito di fatto a novembre di quell’anno. I ragazzi possono spendere questi soldi in cinema, musica, concerti, eventi culturali, libri, musei, monumenti e parchi, teatro e danza, corsi di musica, di teatro o di lingua straniera. Per usufruire del bonus è stata creata dalla Presidenza del consiglio una app (www.18app.italia.it) alla quale si può accedere tramite Spid (il sistema di identità digitale) e su quella piattaforma acquistare direttamente o prenotare biglietti e altri prodotti culturali presso gli esercenti registrati al sito.

L’estensione prevista dalla legge di Bilancio 2018
Il bonus cultura è stato esteso, dalla Legge di Bilancio 2018, anche ai diciottenni del 2018 e del 2019, cioè i ragazzi nati nel 2000 e nel 2001. Già nella manovra dell’anno scorso il budget destinato a questa misura è passato dai 290 milioni del 2018 ai 240 del 2019.

Verso la manovra: i fondi passano da 240 a 160 milioni
Allo stato attuale il governo punta a rinnovarlo, ma la copertura prevista nella legge di Bilancio 2020 dovrebbe perdere peso e passare da 240 a 160 milioni: quindi 80 milioni in meno. Nonostante un budget più contenuto, Pd e Italia Viva chiedono di fare in modo che la cifra a disposizione dei neo maggiorenni resti di 500 euro. Una richiesta che deve fare i conti con una coperta corta: il rischio è che il bonus sia quasi dimezzato. Le due forze politiche puntano «sul fatto che non tutti i diciottenni lo hanno usato nel passato», e che quindi da questa mancata spesa si possa recuperare risorse per finanziare il bonus.

Nel Ddl possibile estensione Art bonus a Istituti di cultura all’estero
Tra le misure a sostegno della cultura, nel DDl di bilancio novità anche sull’Art bonus, ovvero i benefici fiscali per chi faccia donazioni per il sostegno della cultura (come i restauri di monumenti o gli investimenti in favore di archivi e biblioteche). «Nella legge di bilancio – ha spiegato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini – stiamo ragionando di suggerire al Parlamento la possibilità di estenderlo agli Istituti italiani di cultura all’estero». Alle spese di aggiungere, potrebbero esserci anche quelle annunciate tempo fa dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, che intende allargare la platea dei beneficiari dei contributi fino a 50 euro per l’acquisto di decoder che possano “adattare” le vecchie tv al nuovo digitale terrestre.

 

 

 

 

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