(ANSA) – ROMA, 20 GEN – Un 2020 in chiaroscuro per il mercato
immobiliare italiano che è stato solo parzialmente influenzato
dalla pandemia da Covid-19. E’ quanto si ricava dal rapporto di
Jll secondo cui è andata bene alla logistica (+3% anno su anno),
il settore degli alternatives (+45%), l’assistenza sanitaria
(+57%) e il living. Office, Hotel e retail i settori che hanno
subito più effetti della pandemia.
I volumi totali in Italia hanno raggiunto nel 2020 circa 8.3
miliardi di euro, in calo del 33% yoy e del 15% rispetto alla
media degli ultimi 5 anni. I volumi sono in linea con i livelli
del 2018.
I consumi del retail torneranno ai livelli pre-Covid
solamente nel 2023 mentre il canale online e quello fisico
continueranno a mescolarsi fino a diventare complementari. Nel
breve-medio periodo ci aspettiamo che gli investitori si
mantengano cauti verso il settore e che prosegua la pressione
sui canoni.
Per quanto riguarda il settore alberghiero, la pandemia ha
fatto registrare un -76% yoy nel volume di investimento. “Non
c’è motivo – spiega il rapporto – per cui questo settore,
fondamentale per l’economia del nostro Paese, non possa
riprendersi dallo shock non appena la situazione sarà tornata
alla normalità”. Il settore Office ha registrato un calo del
volume degli investimenti pari al 34% yoy. Per quanto riguarda
il mercato leasing, Milano ha registrato una contrazione del 41%
del take-up negli ultimi 12 mesi, Roma del 54%. Le corporate si
stanno adattando a modalità di lavoro ibride che prevedono il
lavoro in ufficio, da casa o in altre location come spazi di
coworking o uffici distribuiti nel territorio sul modello
Hubs&Clubs.
“La pandemia globale da Covid-19 ha dimostrato di essere un
acceleratore di cambiamento e trasformazione per l’intero
settore immobiliare che durerà ben oltre la crisi sanitaria:
sostenibilità, digitale e tecnologia, flessibilità nell’utilizzo
degli spazi e rigenerazione caratterizzeranno gli edifici del
futuro” ha affermato Barbara Cominelli, CEO di JLL Italia. ”
(ANSA).
Fonte Ansa.it