«L’ipotesi di riforma delle aliquote evidenzia un risparmio importante nella fascia di reddito tra 40 e 50 mila euro e decresce all’aumentare del reddito sopra questo livelli. Per i valori di reddito più bassi il risparmio di imposta è invece più contenuto. Ci pare troppo presto per dare un giudizio serio, perché mancano ancora la definizione delle detrazioni per fonte di reddito e l’indicazione della soglia di ‘no tax area’. Non ultimo bisognerà valutare anche l’effetto dell’introduzione dell’assegno unico da marzo 2022 che, oltre agli assegni familiari, sostituirà anche le detrazione per figli. La prima impressione è che i benefici si concentreranno su quello che viene definito ceto medio (50 mila di reddito), ma dobbiamo rimarcare che il reddito medio in Italia si aggira sui 26mila euro annui»
E’ il commento del presidente dei centri di assistenza fiscale CAF Cia, Alessandro Mastrocinque.