La stagione turistica 2023 è appena partita, ma i problemi legati al trasporto marittimo toscano non si sono fatti attendere e l’isola d’Elba rischia già di essere una delle destinazioni turistiche italiane più penalizzate. A denunciare la situazione è Faita-Federcamping, l’associazione di categoria del turismo all’aria aperta del sistema Confcommercio, dopo il caos dello scorso fine settimana.
“È scandaloso che tanti problemi si siano verificati proprio nel sabato di Pentecoste, che come è ben noto a tutti coincide con l’inizio delle vacanze per paesi come la Germania, l’Austria e la Svizzera – sottolinea il presidente di Faita Toscana Andy Fedi – È in questo fine settimana che si registra il picco di arrivi di turisti stranieri, molti dei quali scelgono l’open air e raggiungono l’Italia con i loro camper, roulotte, auto ed attrezzature varie. E, come al solito, chi opta per raggiungere l’isola d’Elba – anziché il lago di Garda, le coste liguri o le località del sud – viene penalizzato dai disservizi nel porto di Piombino”.
Riduzione delle corse all’ultimo momento, scarsità cronica di posti auto sui traghetti, lavori che interrompono i servizi: sono molte le variabili che, spesso all’improvviso, lasciano i turisti bloccati sulla terraferma. “Nell’estate 2022 pensavamo di aver visto il peggio e speravamo che la situazione con le società di trasporto e le autorità portuali si fosse chiarita, ma è evidente che non sia così – precisa il referente di Faita Toscana per l’Elba Michele Tallinucci, che è titolare di un camping proprio sull’isola – a questo punto ci appelliamo alla Regione Toscana perché intervenga in modo tempestivo, perché se il buongiorno si vede dal mattino, quest’estate non promette nulla di buono per il turismo elbano. E ad uscirne fuori con le ossa rotte non saranno solo le strutture ricettive dell’isola, ma la Toscana tutta. Danni di immagine che rischiano di relegare le sue isole tra le destinazioni belle, ma troppo scomode da raggiungere”.
Secondo Faita, manca ancora una corretta gestione dei flussi nel porto di Piombino: “la fascia oraria con i maggiori arrivi in genere è quella tra le 15 e le 18 – dice Tallinucci – chi raggiunge il porto dal nord Europa ha già almeno otto ore di viaggio sulle spalle e prima di imbarcarsi per l’Elba è costretto a fare file interminabili, a gestire a cancellazioni last minute e altre amenità. Basta e avanza per fagli cambiare idea. Le nostre imprese, che si impegnano a migliorare l’accoglienza di anno in anno, non possono permettersi di perdere ospiti in questo modo”.
Ai disservizi si aggiunge anche la beffa dei costi: “per fare un esempio”, spiega Tallinucci, “sabato 27 maggio in poche ore i prezzi sono andati quasi a raddoppiare. Alle ore 22.30 il passaggio Piombino – Portoferraio per 2 adulti con auto e roulotte è arrivato a costare 232 euro (187 per chi usufruiva di un codice sconto legato alla struttura ricettiva prenotata), ovvero cento euro in più rispetto alla mattina e al primo pomeriggio. È vero che il prezzo lo fa la domanda, ma così ci pare francamente eccessivo”.
La richiesta di Faita Toscana è chiara: “se vogliamo salvare il turismo elbano, punta di diamante dell’offerta mare regionale, dobbiamo intervenire subito”.