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La fattura elettronica spinge l’Iva, cresce il gettito con le pagelle fiscali

I DATI DEL MEF SUL 2019

Nel complesso il gettito cresce di 7,8 miliardi (+1,7%) nel 2018. Più ritenute Irpef sul lavoro dipendente mentre la flat tax fa crollare quelle sugli autonomi

di Marco Mobili e Giovanni Parente

5 marzo 2020


3′ di lettura

La fattura elettronica e le misure antievasione sull’Iva danno un contributo alla crescita delle entrate tributarie nel 2019, stimabile intorno a 1,8 miliardi di euro. Il bilancio complessivo dell’anno passato si è chiuso con 471,6 miliardi di incassi per lo Stato, che significano una crescita – in termini di competenza – di 7,8 miliardi (+1,7%). E, come sottolinea la nora tecnica diffusa dal dipartimento delle Finanze del Mef, la dinamica è stata trainata sia «dalle imposte dirette e, in particolare, dall’Irpef e dall’Ires, sia dalle imposte indirette sostenute deal gettito dell’Iva e dellimposta su lotte e lotterie».

L’effetto della fattura elettronica
Dopo che nel resoconto parziale dei mesi passati l’effetto era rimasto un po’ in controluce, ora è lo stesso ministero a riconoscere che «al risultato positivo dell’Iva sugli scambi interni ha contribuito l’introduzione della fatturazione elettronica, obbligatoria dal 1° gennaio 2019, per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuati tra soggetti residenti».

Nel complesso l’Iva sugli scambi interni va segnare un aumento di 3,6 miliardi di euro (+3%) sul 2018. Se si depura il dato dall’effetto dello split payment, ossia la scissione dei pagamenti operata prevalentemente (ma non solo) dalle pubbliche amministrazioni per gli acquisti di beni e servizi da fornitori privati, la crescita è di 3,1 miliardi. Un dato a cui ha dato un contributo per circa 1,8 miliardi l’obbligo di fattura elettronica tra privati.

L’analisi settoriale condotta dal dipartimento delle Finanze, neutralizzando lo split payment e la disomogeneità nella tempistica dei versamenti, mostra una «crescita di circa il 3,7% nel settore commercio e del 4,7% nel settore industria».

La crescita dell’occupazione traina le ritenute sui dipendenti
Passando al campo delle imposte dirette, il 2019 si è chiuso con un gettito di quasi 252,3 miliardi, ossia crescita tendenzialedi 4,5 miliardi rispetto all’anno precedente (+1,8%). A trainare l’andamento positivo è stato soprattutto l’andamento delle ritenute Irpef da lavoro dipendente e da pensione che sono aumentate di poco più di 5 miliardi (+3,3%). Il Mef spiega che «sul risultato hanno influito anche la dinamica dell’occupazione che è cresciuta nel corso del 2019 dello 0,6% e quella delle retribuzioni lorde pro-capite che sono aumentate dell’1,1% (fonte Istat)».

 

 

 

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