Contatti e viaggi europei (il 13 a Berlino) per preparare un accordo sul Recovery Fund. Tutto italiano il caso del Mes
di Gerardo Pelosi
1 luglio 2020
3′ di lettura
Saranno due settimane molto intense con un fitto calendario di contatti e viaggi quelle che si preannunciano per il presidente del Consiglio Giuseppe Conte impegnato a collaborare con gli altri partner europei e con la nuova presidenza tedesca dell’Unione per un accordo in vista del vertice europeo del 17 e 18 luglio sul nuovo bilancio europeo e sul Recovery Fund.
Un vertice nel quale Conte si gioca anche il suo futuro politico e la possibilità per l’Italia di sedere (come altre volte nel passato) al pari di Francia e Germania nel vagone di testa dell’Ue con analoga capacità di leadership. Gli ultimi contatti di Conte con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente francese Emmanuel Macron lasciano ben sperare.
Nel frattempo Conte incassa, insieme al premier spagnolo Sanchez l’apprezzamento ufficiale dell’Organizzazione mondiale della Sanità per come è riuscito a «portare sotto controllo l’epidemia con una combinazione di leadership, umiltà e partecipazione attiva di tutti i membri della società implementando un approccio complessivo: Italia e Spagna si sono trovati a fronteggiare una situazione scoraggiante ma l’hanno superata».
Viaggio di Conte a Berlino il 13 luglio
Conte ripone la massima fiducia nella nuova presidenza tedesca dell’Unione. Il premier italiano, dopo la telefonata con la cancelliera Merkel di martedì scorso, ha messo in calendario un viaggio a Berlino il 13 luglio dopo un giro nelle capitali del Sud Europa, il 7 a Lisbona per un incontro con il premier Antonio Costa e l’8 a Madrid per un colloquio con Pedro Sanchez. In programma nel frattempo anche contatti con il presidente francese Macron e con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Per Conte l’obiettivo resta quello di un’intesa rapida ma che mantenga l’ambizione di partenza. L’impegno è massimo secondo il presidente del Consiglio «per tenere fermo il principio di un finanziamento straordinario che si basi sulla proposta della Commissione, quanto al volume e alla composizione delle risorse, ad ampia prevalenza di sovvenzioni». In queste ore, ha detto Conte al question time che si è svolto nel primo pomeriggio, «il Governo sta conducendo un’intensa attività diplomatica per garantire una risposta europea adeguata alle dimensioni della crisi innescata dalla pandemia da Covid-19. Ricordo che la Commissione europea ha proposto lo scorso 27 maggio un Quadro Finanziario Pluriennale per il periodo 2021-2027 dotato di 1.100 miliardi di euro e un fondo per la ripresa “Next Generation Eu” da 750 miliardi di euro, di cui 500 miliardi sotto forma di sovvenzioni e 250 miliardi in forma di prestiti».
Scambio possibile tra rebate e recovery Fund
Il lavoro di Conte nei prossimi giorni sarà capire quale potrà essere il punto di caduta del negoziato. Mentre i Paesi dell’Est dovrebbero accontentarsi di una conferma dei fondi di coesione per i cosiddetti “frugali” l’accordo si giocherà probabilmente sulla conferma dei rebates ossia gli sconti per i Paesi che utilizzano meno fondi europei. «Abbiamo già detto di ritenere anacronistici i “rebates”; sappiamo che per alcuni Stati sono importanti ma vogliamo ritenere che questa stessa sensibilità venga mantenuta da questi Stati membri rispetto al piano Nex Generation Ue».