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La quarantena non ferma il bonus nido 2020

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Le domande presentate sono 145mila, per una spesa prenotata di 237 milioni (sui 520 disponibili). Pagamenti assicurati anche nelle settimane di chiusura delle scuole. Il sussidio è cumulabile con il Bonus baby sitting ma non con i congedi parentali

di Davide Colombo

3 aprile 2020


Via al bonus nido 2020: ecco le istruzioni

3′ di lettura

La quarantena anti-virus che ha bloccato l’Italia non ha fermato i Bonus Nido 2020. Il 2 aprile, il giorno dopo il black-out del sito Inps piegato dall’ondata di domande per i nuovi sussidi attivati dal dl “Cura Italia” e dai molteplici attacchi hacker denunciati, risultavano in lavorazione 146.350 domande accolte per questo Bonus, e i pagamenti dovrebbero partire a breve, finita la procedura di test in corso.

Si tratta perlopiù di richieste per sostenere le rette di iscrizione ai nidi pubblici o privati accreditati, effettuate per undici mesi del 2020. Il bonus mensile sarà erogato anche in questa settimane di chiusura delle scuole di ogni ordine grado, nidi compresi. Non solo. Il Bonus Nido è cumulabile con il bonus baby sitting previsto dal secondo decreto emergenziale (ieri erano poco più di 14mila le richieste di questo nuovo sussidio) mentre non lo è con i congedi parentali. Sui numeri attuali la cifra impegnata supera i 273 milioni di euro. Quest’anno il governo ha messo in palio 520 milioni per il Bonus Nido, 190 milioni in più rispetto al budget 2019.

Rimborsi fino a 3.000 euro
Giunto alla sua quarta edizione il bonus è cresciuto fino a 3.000 euro (272,72 al mese) per i nuclei familiari con “Isee minorenni” non superiore ai 25mila euro, si passa poi a un tetto di 2.500 euro (227,27 al mese) per i nuclei con Isee compreso tra 25 e 40mila euro, e si arriva fino a 1.500 euro per le famiglie con Isee sopra i 40mila euro. Il bonus è riconosciuto in undici mensilità sulla base delle domande presentate dai genitori. L’importo minimo è di 136,37 euro mensili, che vengono pagati dal mese di presentazione della domanda anche se la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) che attesta l’Isee minorenni non è acclusa. Se in un secondo momento la documentazione presentata dai genitori attesterà che la fascia di Isee è adeguata i rimborsi mensili potranno essere aumentati. I rimborsi possono essere incassati su conto corrente bancario o postale, oppure su card prepagata con Iban.

BONUS NIDO: LOMBARDIA PRIMA PER RICHIESTE

Tetto alla spesa
Come per l’anno scorso anche il Bonus Nido 2020 verrà erogato fino a esaurimento del budget, che la legge di Bilancio ha elevato a 520 milioni. Dunque varrà l’ordine di presentazione cronologico delle domande. Ma con una novità: Inps accoglierà con riserva un numero superiore di domande rispetto al limite massimo atteso in via prospettica poiché la calibrazione del Bonus sulla base degli Isee minorenni può consentire margini di risparmio che, in una fase successiva, potranno essere utilizzati per rimborsare le richiesta di pagamento rette asili (o assistenza domiciliare) anche ad alcune famiglie ammesse con riserva. Secondo la Relazione tecnica della legge di Bilancio, a ottobre 2019 le domande presentate erano 280.013, per un budget prenotato di 265,2 milioni. Per il biennio 2019-2020 il numero attuale di posti nido disponibili è di 350-360mila.

Le ricevute da presentare
Le ricevute di pagamento delle rette da rimborsare possono essere presentate entro il 1° aprile 2021, se non disponibili subito al momento della domanda e i rimborsi, che arriveranno solo dopo. Non cambiano le modalità di allegazione delle ricevute: si può utilizzare l’App “Inps mobile” con la funzionalità “Bonus Nido” con telefono cellulare o tablet. Con la domanda si dovrà anche indicare il numero di mesi di frequenza al nido tra gennaio e dicembre 2020 per i quali si intende chiedere il rimborso. La maggioranza delle domande finora arrivate prevede 11 mesi di frequenza.

Fonte

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