Forte il grido di allarme lanciato dalle aziende del settore della ristorazione collettiva che
denunciano la grave situazione di crisi che stanno attraversando: riuscire ad assicurare
l’erogazione dei servizi, soprattutto nei contratti con la PA, senza vedersi riconosciuti gli aumenti
dei costi – energia e derrate alimentari – che la situazione attuale sta imprimendo al mercato, visto
che continuano ad erogare pasti con un costo maggiorato di c.ca il 20%.
Il continuo disinteresse delle istituzioni nei confronti di questo comparto lascia presagire, a breve,
il collasso di un intero settore, con forti implicazioni sociali e sul mondo del lavoro, visto che oggi
rappresenta 1.500 aziende per una platea di circa 110.000 addetti e un fatturato complessivo di
6,5 Mld.
Temi e difficoltà espresse in conferenza stampa alla Camera dei Deputati, dalle associazioni più
rappresentative del settore: ANIR Confindustria e Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci
Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) in cui sono stati chiesti
al Governo i seguenti interventi:
– Urgente Intervento normativo per ripristinare l’obbligo della revisione dei prezzi per il
settore della ristorazione collettiva legata all’andamento degli indici ufficiali di riferimento, al fine
di remunerare i maggiori costi legati al normale andamento dei mercati, unico meccanismo
secondo le aziende per mettere in sicurezza i posti di lavoro e tutelare l’interesse pubblico alla
corretta esecuzione delle prestazioni.
– Riutilizzo delle rimanenze non assegnate del fondo di sostegno alla ristorazione collettiva
anche per le perdite di bilancio dell’anno 2021;
– Revisione dell’attuale applicazione dei CAM nella ristorazione collettiva, alla luce
dell’entrata in vigore della nuova legge su km 0 e di filiera corta.
Importante la partecipazione istituzionale e politica alla conferenza stampa, grazie agli interventi
del Gruppo parlamentare di Forza Italia, di Fratelli d’Italia, della Lega e del Partito Democratico
che hanno preso l’impegno di approfondire immediatamente le questioni e le soluzioni poste.
Le Associazioni intendono mantenere alto il livello di attenzione sul settore, attraverso
l’organizzazione di una straordinaria Mobilitazione Nazionale del Settore, che prossimamente
coinvolgerà lavoratori e utenti.
Solo un intervento straordinario con effetto immediato sui contratti in corso, così come previsto
per il settore dei lavori pubblici, può salvare il settore.
Soltanto dopo aver affrontato l’emergenza con le opportune misure legislative le Associazioni
chiederanno l’istituzione di un tavolo al governo per discutere interventi organici per un settore
che garantisce servizi essenziali per il Paese e che occupa migliaia di lavoratrici e lavoratori.