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La rivincita dell’Italia sull’aceto balsamico di Modena

vale in emilia un miliardo di euro

La Suprema Corte federale tedesca ha definitivamente cancellato la sentenza d’appello con cui la Corte di Karlsruhe nel 2017 aveva negato la tutela del termine “balsamico” in Germania

di N.Co.

28 maggio 2020

2′ di lettura

L’Italia vince la disfida con la Germania nella tutela dell’aceto balsamico di Modena: la sentenza di appello della Suprema Corte federale tedesca ha definitivamente cancellato la pronuncia con cui la Corte di Karlsruhe nel 2017 aveva negato la tutela del termine “balsamico” in Germania. La notizia è stata resa nota dal Consorzio. La Suprema Corte tedesca ha così confermato la piena tutelabilità dell’aceto balsamico di Modena in Germania contro prodotti che lo imitano o lo evocano.

Grosoli: un passaggio storico
La notizia, ha sottolineato Mariangela Grosoli, presidente del consorzio, «segna un passaggio storico nella tutela del nostro prodotto a livello comunitario che da oggi sarà ancora più forte e determinata». La sentenza arriva dopo il pronunciamento della Corte di giustizia dell’Unione europea che lo scorso dicembre aveva emanato un provvedimento erroneamente interpretato come contrario alla tutela del termine “balsamico”, senza fare riferimento all’eccellenza alimentare italiana.

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De Castro: farà giurisprudenza per la protezione delle eccellenze italiane
«È un risultato eccezionale, che farà giurisprudenza per la protezione e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane ed europee», ha commentato Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo. «L’Alta Corte rimanda al mittente il tentativo di autorizzare l’aceto balsamico ‘made in Germany’ o in qualunque altro Paese Ue, che usurperebbe una delle nostre eccellenze italiane più amate e conosciute nel mondo».

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De Castro ha ricordato che è stato lo stesso commissario all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, su istanza dell’europarlamentare Paolo De Castro, ha emanato una nota di chiarimento proprio sulla sentenza della Corte, confermando che l’indicazione geografica “Aceto Balsamico di Modena Igp” «non è solo tutelata nel suo complesso, ma anche contro ogni possibile evocazione che possa indurre in errore i consumatori europei. Un chiarimento fondamentale che ha permesso di eliminare tutte le ambiguità sui tentativi di evocazione delle Indicazioni geografiche, dando forza all’intero sistema delle produzioni di qualità europee», ha spiegato De Castro. Una tradizione territoriale che crea migliaia di posti di lavoro e rappresenta per l’economia dell’Emilia Romagna oltre un miliardo di euro.

 

 

 

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