Landini o Colla: chi vincerà la sfida per la guida della Cgil si saprà solo all’ultimo momento, a meno di colpi di scena. La partita per la leadership del principale sindacato italiano è tutta da giocare e il ‘campo’ sarà Bari, dove lunedì si aprirà il XVIII Congresso della confederazione che quest’anno coincide con l’elezione del segretario generale, dopo gli 8 anni di mandato di Susanna Camusso. Alla convention, che si chiuderà venerdì, parteciperanno in tutto 868 delegati. Gli invitati sono circa 1.500 con gli oltre 100 ospiti delle delegazioni straniere in rappresentanza di 40 Paesi. Grande assente, al momento, il governo. È stato invitato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che però non ha ancora confermato e la cui presenza sembra poco probabile.
Una partita aperta
La confederazione arriva a questo appuntamento spaccata: due i candidati entrambi emiliani, Maurizio Landini, 57 anni, ex leader Fiom e Vincenzo Colla, 56 anni, con un passato nella segreteria generale dell’Emilia Romagna. Entrambi fanno parte della segreteria della Cgil e sosterranno al congresso lo stesso documento ‘Il Lavoro è’ che ha raccolto il 97,91% dei voti. Nel corso della segreteria di venerdì sera, convocata per riferire sull’incontro con il premier Conte, c’è stato un tentativo di mediazione per arrivare a una soluzione unitaria che però al momento non ha prodotto risultati. Sulle 12 categorie, sette sono a favore di Landini e cinque di Colla ma il peso sembra quasi essere equivalente, anche se il voto resta segreto e potrebbero esserci soprese dell’ultimo minuto.
Chi sta con chi
Landini può contare sui metalmeccanici della Fiom, sulla Funzione pubblica, sulla scuola, università e ricerca (Flc), su commercio, turismo e servizi (Filcams), sui bancari della Fisac, sui lavoratori dell’agroalimentare (Flai) e sugli atipici del Nidil. Colla è sostenuto invece dai pensionati dello Spi, dagli edili della Fillea, dei lavoratori dei trasporti della Filt, dei chimici-tessili ed energia della Filctem, e dei lavoratori delle telecomunicazioni (Slc). I pensionati rappresentano la metà degli iscritti alla Cgil (sono 2,7 milioni su 5,5 milioni di tesserati), ma lo Spi esprime nel complesso il 25% dei voti direttamente, l’altro 25% come quota di solidarietà è ripartita tra le categorie dei lavoratori attivi.
Gli scenari che si aprono, spiegano gli addetti ai lavori, sono diversi. O si troverà un accordo prima del congresso per arrivare a una soluzione unitaria, con uno dei due che farà dunque un passo indietro. Oppure si andrà alla conta e quindi si sancirà una definitiva spaccatura all’interno della confederazione: Landini e Colla presenteranno liste contrapposte che saranno determinanti per la composizione dell’assemblea generale (l’organo che a sua volta eleggerà definitivamente il leader). E quest’ultima ipotesi sembrerebbe al momento la più probabile.
Un sindacato diviso
Le candidature ‘ufficiali’ arriveranno solo nel corso del Congresso all’assemblea generale. Ai due nomi si è arrivati non senza malumori e tensioni. Susanna Camusso ha proposto nella riunione di segreteria dell’8 ottobre l’ex leader della Fiom Landini. Una proposta condivisa dalla maggioranza della segreteria confederale e avanzata dopo “un amplissimo confronto interno”, sottolinea Camusso ma da subito obiettata da Vincenzo Colla e Roberto Ghiselli. I due membri della segreteria hanno mosso rilievi di “merito e di metodo” sottolineando che sul nome di Landini non vi era unità e che era meglio non fare forzature e istruire un percorso per arrivare a una sintesi condivisa.
Per ricucire in parte lo ‘strappo’ ci sono voluti altri due direttivi. Quello dell’11 novembre ha sancito come legittima la proposta di candidatura di Landini ha anche preso atto “che su questo percorso si sono legittimamente manifestate differenti posizioni”. Nella riunione del 20 dicembre poi Colla ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi.
Entrando nel dettaglio del programma, la convention si aprirà martedì con la relazione di Camusso e gli interventi dei segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Mercoledì 23 è prevista la lectio magistralis di Rosy Bindi, ex ministro della Sanità, sul 40esimo anniversario della riforma sanitaria. Giovedì 24 saranno svolti tutti gli adempimenti congressuali e alle 15 verrà convocata l’assemblea generale con circa 300 membri che eleggeranno il nuovo leader. Venerdì infine ci sarà il saluto al segretario uscente Camusso e il primo discorso del nuovo eletto alla guida del primo sindacato italiano.
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