Il consenso dei cittadini nelle democrazie liberali si è spostato verso chi promette risposte semplicistiche e soluzioni immediate a sfide sempre più complesse
Realtà e percezione: capire l’economia
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Il consenso dei cittadini nelle democrazie liberali si è spostato verso chi promette risposte semplicistiche e soluzioni immediate a sfide sempre più complesse. Nonostante i dati macroeconomici segnalino l’uscita dalla crisi, aumenta l’insoddisfazione dei cittadini. Un comunicatore istituzionale, Roberto Basso, e un giornalista economico, Dino Pesole, guidano il lettore in questi meandri, con il libro “L’economia percepita -Dati, comunicazione e consenso nell’era digitale”. Perché l’economia oggi è un po’ come la temperatura dell’aria, che da qualche tempo è accompagnata nelle previsioni meteorologiche dall’indicazione della temperatura percepita.
Cosa è l’economia percepita
L’economia percepita riguarda il campo dell’opinione anziché a quello della misurazione statistica. I media tradizionali e i social condizionano la percezione delle informazioni relative a fenomeni come il prodotto interno lordo, l’inflazione o il tasso di disoccupazione. E politici, giornalisti, opinion maker e influencer condizionano la percezione dell’andamento dell’economia, a dispetto di dati sempre alla portata di tutti. Ma a differenza della temperatura percepita, che non può influenzare quella misurata da un termometro, sottolineano Basso e Pesole, « l’economia percepita influenza gli orientamenti di voto e determina le aspettative di famiglie e imprese». E queste a loro volta «incidono sulle scelte di consumo e di investimento, determinando l’andamento reale dell’economia».
La distorsione percettiva
Il libro indaga, spiegano gli autori, «le ragioni della vera o presunta distorsione percettiva, anche per provare ad affrontare il dilemma che sembra porsi a tutti noi: da un lato, le democrazie che difendono i diritti liberali mentre perdono legittimità popolare; dall’altro, sistemi politici che consolidano la propria legittimità popolare mentre riducono progressivamente i diritti liberali».
Le trasformazioni hanno disorientato i cittadini
Il libro dei due autori è un viaggio nelle trasformazioni che hanno contribuito a disorientare i cittadini. Il volume indaga sui perché dell’insofferenza contro il sapere, ma anche sul ruolo a volte ansiogeno dell’informazione, sulla difficoltà di affermare un modello di comunicazione basato su dati oggettivi, a fronte di una politica che accorcia sempre più lo sguardo verso la prossima scadenza elettorale. Pesole e Basso ricostruiscono, inoltre, l’impatto della disinformazione e delle fake news sull’opinione pubblica, si occupano dei dati completamente inventati che circolano su piattaforme digitali e social, senza dimenticare le false illusioni generate da proposte economiche irrealizzabili, presentate in nome dell’interesse degli elettori.