di Alessandro Alfano – Commercialista e Socio fondatore AIDR
Ammonta a circa 40 miliardi di euro l’insieme delle misure messe in campo dal nostro legislatore per contrastare i molteplici effetti causati dalla crisi economica scaturita dalla pandemia sanitaria.
Le misure introdotte, seppur molto eterogenee fra loro, hanno come denominatore comune la volontà di dare impulso agli investimenti privati ed ai consumi dei cittadini per sostenere l’economia nazionale.
Alcune di queste misure sono di carattere decisamente innovativo mentre altre estendono i limiti temporali ed ampliano la platea dei potenziali fruitori di misure già introdotte negli ultimi anni.
Fra quelle di cui è stato ampliato il raggio di azione e prorogate al 2021, di maggiore interesse, ricordiamo la riconferma dell’ecobonus per la riqualificazione energetica degli edifici, il “bonus ristrutturazioni” per i lavori di recupero edilizio (con inclusione, tra gli interventi agevolabili, della sostituzione del gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione), il “bonus facciate” al 90% per il recupero o restauro della facciata esterna degli edifici, ed il bonus mobili per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di immobili ristrutturati con innalzamento a 16mila euro del tetto di spesa su cui calcolare la detrazione. Numerose modifiche sono state apportate al bonus 110%: la detrazione per le spese sostenute nel 2022 andrà ripartita in quattro (e non più in cinque) quote annuali di pari importo; potrà godere del bonus anche l’unico proprietario di un edificio composto da 2 a 4 unità immobiliari; ammessi anche i lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche se realizzati congiuntamente a uno o più interventi trainanti, quali cappotto termico, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale, misure antisismiche; prorogato sino al
31 dicembre 2022 la possibilità di eseguire i lavori su edifici condominiali purché al 30 giugno 2022 siano stati eseguiti almeno il 60% dei lavori rientranti nell’intervento.
Anche per le spese sostenute nel 2022 si potrà optare, in sostituzione dell’utilizzo diretto della detrazione del 110%, per: un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto ai fornitori che hanno effettuato gli interventi, che recupereranno sotto forma di credito d’imposta, pari alla detrazione spettante, con la facoltà di cederlo successivamente ad altri soggetti (compresi Poste Italiane ed altri intermediari finanziari).
la cessione di un credito d’imposta di pari ammontare, con la facoltà di cederlo successivamente ad altri soggetti (compresi Poste Italiane ed altri intermediari finanziari).
Al riguardo, Poste Italiane ha attivato un validissimo servizio per la cessione dei crediti, gestibile anche on-line.
Confermato anche per il 2021 il bonus verde che prevede la detrazione del 36% delle spese sostenute per interventi di sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo.
Sempre per i privati è stato introdotto un nuovo bonus – c.d. bonus idrico – pari a 1.000 euro per interventi di sostituzione di sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di apparecchi di rubinetteria sanitaria esistente con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.
Un’altra misura, introdotta per la prima volta, prevede l’erogazione di un contributo, pari al 40% della spesa, a favore delle persone fisiche appartenenti a nuclei familiari con Isee inferiore a 30mila euro, che entro il 31 dicembre 2021 acquistino, anche in leasing, autoveicoli nuovi esclusivamente elettrici, di potenza inferiore a 150 kW, con prezzo di listino inferiore a 30mila euro, al netto dell’Iva. Anche per le imprese sono state previste molte misure di sostegno. Per le aziende operanti nel settore turistico ricettivo e spettacoli è stata prevista l’esenzione della prima rata IMU 2021 per gli immobili di proprietà utilizzati per l’esercizio dell’attività.
E’ stata estesa anche alle reti di imprese agricole per le annualità dal 2021 al 2023, il credito d’imposta del 40% a sostegno del Made in Italy, per realizzare e ampliare piattaforme informatiche destinate al potenziamento dell’ e-commerce. Confermato sia per il 2021 che per il 2022 il credito d’imposta del 50% per gli investimenti pubblicitari sui giornali quotidiani e periodici, anche online (c.d. “bonus pubblicità”).
Prorogate le misure per il sostegno della liquidità delle imprese colpite dagli effetti dall’emergenza pandemica, disposte con precedenti interventi normativi. In particolare sono state confermate fino al 30 giugno 2021 le garanzie straordinarie rilasciate da SACE e dal Fondo PMI di cui agli artt. 1 e 13, comma 1, del Decreto Liquidità. Prorogata, sempre fino alla 30 giugno 2021, anche la moratoria straordinaria sui finanziamenti alle PMI introdotta dall’art. 56 del Decreto Cura Italia. La scadenza originaria dello scorso settembre 2020 era già stata prorogata a fine gennaio 2021 dal Decreto Agosto.
Esteso al 31 dicembre 2022, e al 30 giugno 2023 limitatamente al verificarsi di alcune condizioni, il credito d’imposta (dal 6% al 15%) riservato alle imprese residenti in Italia per investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio nazionale, a condizione che le medesime imprese fruitrici delle agevolazioni siano in regola con le norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e abbiano correttamente adempiuti agli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Le imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, entro il 31 dicembre 2022, potranno beneficiare di un credito d’imposta nella misura del 25 per cento per le grandi imprese, del 35 per cento per le medie imprese
e del 45 per cento per le piccole imprese. Gli investimenti per essere agevolabili dovranno avere carattere di innovazione, pertanto essere finalizzati alla creazione di un nuovo stabilimento o di nuova linea di produzione, ovvero alla diversificazione della produzione, anche mediante innovazione dei processi produttivi; pertanto con esclusione degli investimenti di “mera sostituzione”.
Rifinanziata anche la misura Industria 4.0; è stato previsto un credito d’imposta fino al 50% per gli investimenti in beni materiali di cui all’allegato A della legge di bilancio 2017, in sostituzione della precedente agevolazione dell’iperammortamento.
Queste, e tante altre misure, messe in campo con l’obiettivo di risollevare le sorti del Paese.