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L’energia arriva a casa con l’auto, al via i test «vehicle to grid» di Enel X e Nissan

L’energia elettrica arriverà a casa anche con l’automobile. Il veicolo che ci consente gli spostamenti in città diventerà un fedele alleato per garantire una continuità di potenza nell’alimentazione dell’abitazione e facendo risparmiare le spese per la bolletta. Un futuro che è dietro l’angolo. EnelX, società dei servizi innovativi del gruppo Enel, Nissan e il centro ricerche Rse hanno avviato a Milano la sperimentazione per aprire alle auto elettriche i sistemi di bilanciamento della rete elettrica attraverso il cosiddetto Vehicle to Grid, la tecnologia grazie alla quale le auto possono immagazzinare e restituire energia per la stabilizzazione dell’infrastruttura.

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Più ricarichi, più risparmi in bolletta
Il progetto prevede l’utilizzo di due infrastrutture di ricarica bidirezionale di Enel X, installate nella microrete sperimentale di Rse, che attraverso un’apposita piattaforma di controllo consentono di utilizzare le Nissan Leaf per la stabilizzazione della rete. La funzioni che verranno sperimentate, le quali comprendono un’ampia gamma di servizi, come l’ottimizzazione dei flussi energetici dell’utenza, fa di questo progetto una novità anche in ambito europeo. «Stiamo sperimentando due modalità – spiega Alberto Piglia, responsabile per la mobilità di EnelX -. Il sistema funziona con il collegamento dell’auto alla ricarica; nel momento in cui si fa questo si autorizza il sistema a prelevare energia e si indica l’orario in cui si intende riprende l’auto.

Adesso l’elettricità arriva a casa con l’automobile

A quel punto il software gestisce le disponibilità del veicolo e attinge dalla sua batteria per calibrare i flussi nella rete. Noi stiamo sperimentando l’uso residenziale che vede la batteria come supporto nel sistema di un’abitazione alimentata da pannelli solari. L’uso delle batteria consente di efficientare i consumi e, in ultima analisi, risparmi in bolletta».

Le flotte aziendali
Il secondo sistema sperimentato da EnelX riguarda le flotte aziendali, che vede collegarsi alla ricarica numerose auto. «È evidente che il sistema funziona meglio se può gestire più veicoli al tempo stesso e ottimizzare i prelievi in base agli orari di sosta – continua Piglia -. Noi siamo aggregatori: mettiamo dunque assieme queste fonti di energia e le forniamo alla rete. Il gestore della rete ci remunera per questo servizio, che contribuisce a garantire una stabilità dei flussi nella rete che altrimenti, in virtù dell’apporto sempre maggiore di energia da fonti rinnovabili (sole e vento, ndr), sarebbero intermittenti». Le auto che accedono a questo mercato dell’energia (dispacciamento) si vedono remunerare il loro ruolo; in genere questa remunerazione per cliente finale si traduce in risparmi in bolletta.

In consultazione il decreto ministeriale
I risultati di questa sperimentazione saranno elaborati da Rse e messi a disposizione del legislatore e del regolatore per decidere come disciplinare il settore. «Una disciplina della materia è già prevista in un decreto ministeriale che attualmente è in fase di consultazione – aggiunge il manager -. Una volta completato l’iter sarà possibile capire i tempi per rendere accessibile a tutti questo sistema, le modalità di funzionamento e di remunerazione del servizio».

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