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L’impresa non trova personale? A rischio ricavi e innovazione

Lo evidenzia Confcommercio Toscana

Non trovare personale costa molto alle imprese del terziario, in termini di mancati ricavi e di stop
all’innovazione. Lo conferma l’ultima indagine condotta da Format Research per Confcommercio
Toscana nel mese di luglio 2022, su un campione rappresentativo di aziende toscane di
commercio, turismo e servizi.
Dall’indagine emerge che negli ultimi 18 mesi il 48% delle imprese dei tre settori ha effettuato
azioni di ricerca di nuovo personale, ma nel 55% dei casi ha riscontrato difficoltà nel
reclutamento, in genere a causa della scarsità di candidati con le competenze richieste. Un deficit
che, per oltre sei imprese su dieci, si è tradotto in una consistente riduzione dei ricavi (-18%
nella media, ma con punte fino al 31% per tre imprese su dieci) e nell’impossibilità di fare le
innovazioni necessarie.
Ma tra i danni collaterali delle mancate nuove assunzioni, le imprese del terziario toscano
segnalano anche la riduzione dei servizi al cliente (come la consegna a domicilio o orari più
ampi di apertura), la riduzione dell’attività di e-commerce, campagne di marketing o politiche
di sostenibilità.
Per risolvere la situazione, alcuni imprenditori chiedono provvedimenti utili ed efficaci, come la
riduzione del costo del lavoro (75,1%) e maggiori agevolazioni per l’assunzione di giovani
(31,4%).
“Le difficoltà nell’incontro tra domanda e offerta di lavoro sono una sconfitta per tutti, imprenditori e
famiglie”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “dobbiamo correre
subito ai ripari per evitare che la mancanza di personale preparato diventi una zavorra per lo
sviluppo di benessere e prosperità sia economica che sociale. E dobbiamo farlo in fretta, visto che
l’indagine di Format Research ha messo in luce che il 32,5% delle imprese del terziario toscano ha
in programma di effettuare altre azioni di ricerca nei prossimi sei mesi del 2022. Le soluzioni per
uscire dall’impasse? Ripartiamo dalla formazione, per aggiornare le competenze di chi lavora alle
esigenze di imprese e mercato. È quanto abbiamo proposto di fare anche alla Regione Toscana
nel corso del nostro convegno del 5 maggio scorso a Firenze, dedicato proprio ai temi della
formazione e lavoro”.
“Senza persone formate e senza innovazione non si va lontano, ma non possiamo rischiare di
perdere la competitività del nostro sistema di servizi, commercio e accoglienza, e quindi di tutta la
Toscana”, denuncia il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “L’invito che
facciamo a tutti – istituzioni, sindacati dei lavoratori, categorie economiche – è di capire nella loro
complessità, e fuori da ogni pregiudizio, le cause che rendono così difficile trovare persone
adeguate ai ruoli aziendali. Siamo di fronte ad una svolta epocale: la pandemia ha messo a nudo
in maniera drammatica quanto c’era di “insostenibile” nel nostro modello di sviluppo economico; ora dobbiamo trovare un’altra via per costruire un benessere che sia economico, ma anche sociale
e psicologico, e che rimetta al centro le persone”.

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